Non si è tenuta oggi la tradizionale cerimonia del raggio di sole nel Duomo di Pisa che segna a mezzogiorno del 25 marzo l’entrata della città nell’anno nuovo. Sì perché il Capodanno Pisano è la storica manifestazione che segue il calendario medievale in vigore fino al 1749, che fissa l’inizio del nuovo anno alle 12 del 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione della Vergine Maria.
L’emergenza sanitaria ha costretto l’amministrazione comunale, in accordo con la curia, a rinunciare anche al momento di festeggiamento per il Capodanno Pisano, dopo aver annunciato l’annullamento per l’emergenza sanitaria tute le iniziative collaterali all’evento.
“Avendo dovuto rinunciare alle celebrazioni e agli eventi di festa che avevamo per mesi organizzato – sottolinea l’assessore alle tradizioni storiche del Comune di Pisa, Filippo Bedini – siamo come ‘costretti’ a concentrarci sulle ragioni della scelta della data del 25 marzo. I pisani decisero, in un’epoca in cui molte erano le date possibili per segnare l’inizio del nuovo anno, di far coincidere questo con una delle feste più antiche dedicate alla Madonna, l’Annunciazione, individuando nel momento del concepimento di Gesù l’incipit fondante della vita umana anche da un punto di vista comunitario. Il Capodanno Pisano è la dimostrazione plastica della devozione cittadina al culto di Maria e in un periodo drammatico come questo è più importante che mai ricordare il legame della città con la Vergine: chiedo a tutti i pisani di rendere visibile questo attaccamento all’identità anche spirituale della città esponendo domani da finestre e balconi la bandiera di Pisa”.
E così oggi a mezzogiorno in un Duomo deserto un raggio di sole è entrato dalla finestra della navata centrale, illuminando la mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano.
Anche se non c’era la solita folla a celebrarlo, a Pisa è già arrivato il 2021.