Da mezzogiorno del 25 marzo Pisa è ufficialmente entrata nel 2024, nove mesi di anticipo rispetto al resto del mondo. Secondo la tradizione, infatti, l’ingresso nel nuovo anno avviene quando in Cattedrale un raggio di sole da una finestra della navata centrale illumina dalla parte opposta una mensolina a forma di uovo sul pilastro accanto al celebre pergamo di Giovanni Pisano.
Tantissimi i turisti e i pisani alla cerimonia del passaggio del raggio di sole, seguita dalla formula declamata dal sindaco di Pisa: “A maggior gloria di Dio, e invocando l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Ranieri nostro Patrono, salutiamo l’anno 2024”. Una antica tradizione, ripresa negli anni ‘80 del Novecento, che si richiama al X secolo quando la città faceva coincidere l’inizio del nuovo anno con l’Annunciazione a Maria Vergine dell’Incarnazione di Gesù, cioè nove mesi prima del Natale.
Alla cerimonia presenti le autorità cittadine, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Dal marzo del 2015, l’Assemblea toscana ha introdotto il “Capodanno dell’Annunciazione” per ricordare che fino al 1749, nella nostra regione, l’anno civile iniziava il 25 marzo.
“Quella del capodanno celebrato a marzo è una tradizione toscana che Pisa rappresenta con la sua unicità perché lo fa in anticipo e perché ha saputo coltivare e custodire una tradizione che appartiene al Dna di tutti i toscani – ha detto Giani – La Regione e il consiglio regionale continueranno a sostenere iniziative come queste che hanno un’importante rilevanza storica e contribuiscono a veicolare il turismo anche a livello internazionale”.
“È bello vedere il Duomo strapieno di turisti, di cittadine e cittadini, ma anche di tutti coloro che ogni giorno si impegnano per le manifestazioni storiche – ha commentato Mazzeo– i colori, la storia, le tradizioni, la grandezza di Pisa esplodono in questo luogo di arte, di bellezza”.