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Capitale italiana della cultura 2025: la Valdera in corsa

Sono 9 i comuni coinvolti: un intero territorio che coniuga inovazione nel trattamento dei rifiuti, arte e responsabilità sociale d’impresa

Peccioli borgo d’arte

La Valdera è in corsa per diventare Capitale della Cultura Italiana 2025. Ha scelto di partecipare al bando indetto dal Ministero della Cultura. Tra le sedici città italiane che hanno presentato la propria candidatura, infatti, c’è Peccioli, capofila degli otto Comuni associati al progetto, ovvero Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Ponsacco, Pontedera e Terricciola.

I tempi tecnici della candidatura

I tempi dettati dal procedimento si vanno infatti stringendo: il 13 settembre il progetto dovrà essere consegnato al Ministero della Cultura; il 15 novembre saranno ufficializzate le dieci città finaliste, il 20 dicembre si terranno le audizioni.

Il 17 gennaio 2023 sarà proclamata la città vincitrice per l’anno 2025.

Il titolo di Capitale italiana della cultura, attualmente detenuto da Procida, viene conferito per la durata di un anno. Valdera Capitale (2022), ovvero il lancio della candidatura, è avvenuto a Venezia (20 novembre 2021) in occasione della chiusura della Biennale dell’Architettura in cui il Comune di Peccioli è stato ospite come “città resiliente”.

Il valore della cultura toscana

Per il presidente della Regione quella della Valdera è una candidatura che conferma il valore della cultura toscana anche alla luce del futuro e della contemporaneità. Si fa strada un modello che attinge appieno al patrimonio delle singole comunità territoriali per costruire qualcosa di nuovo.

Grazie a percorsi condivisi e alla consapevolezza che senza progetti, visione strategica e sviluppo non può esserci ‘buona vita‘. Cultura, crescita e coesione sono le facce della migliore civiltà toscana. Ben venga quindi la scommessa del territorio e della Toscana.

L’entrata dei locali dedicati alla Valdera

Valdera, un grande lavoro di squadra

I comuni associati condividono già alcuni risultati: ValderaLab2030 (2020), il laboratorio per costruire una ‘visione’per la Valdera; una Mappa dei punti di forza e di debolezza della Valdera a partire dai quali immaginare la prospettiva del 2030; LinkingValdera (2021), una proposta progettuale per potenziare le infrastrutture del territorio attraverso nuove forme di viabilità. Ora, la candidatura a Capitale chiama in causa direttamente i “produttori culturali”, chiamati a fare un salto in avanti.

Il sindaco di Peccioli ha ribadito che è un intero territorio che si candida e rivendica il patrimonio di relazioni costruito nel frattempo: tra Comune e associazioni attraverso i percorsi di rafforzamento delle Energie Sociali; ma anche tra Comuni diversi che fanno parte della stessa area vasta, la Valdera.

Il programma in vista del 2025

Regione e comuni sono al lavoro per definire un programma da qui al 2025 che stia in piedi indipendentemente dal fatto che la Valdera vinca o perda questa competizione. Un modo per ribadire la forza di un territorio e la scommessa che si rende possibile anche in realtà piccole.

Sono stati attivati laboratori territoriali i cui esiti possono essere condivisi dall’intera rete territoriale: Energie Sociali, un nuovo modello di comunità per combattere la solitudine involontaria e l’autoisolamento; il Bando cultura della Fondazione Peccioli; la presenza della Belvedere spa, una “public company” della Valdera che coniuga l’innovazione nel trattamento dei rifiuti, l’arte contemporanea e la responsabilità sociale di impresa.

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