Entusiasmo e felicità a Volterra per l’entrata nella short list che consente alla città toscana di proseguire il suo cammino verso il 2022 per provare a conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura.
Il dossier valutato dalla Commissione nominata dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo presieduta da Stefano Baia Curioni è incentrato sulla “Rigenerazione Umana” che in città ha radici profonde, a partire dalle esperienze della Compagnia nata nel carcere della Fortezza e dell’ex Ospedale psichiatrico.
Una candidatura – quella di Volterra – che ha coinvolto un intero territorio, una lavoro di squadra che vede la partecipazione e l’adesione al progetto di 50 comuni. Una rete che la città vuole provare a stabilire anche con le altre candidate italiane al titolo.
“Siamo molto contenti del risultato che è il frutto di un lavoro costante costruito in questi mesi di candidatura. Il dossier è uno strumento che ci servirà anche per gli anni futuri” – ha spiegato il sindaco di Volterra Giacomo Santi che ha poi aggiunto: Vogliamo proporre di costruire una vera e propria rete di Sindaci per il 2022, con un palinsesto comune che rimandi da una città all’altra e che possa coinvolgere anche le città che non sono arrivate in finale: vogliamo superare l’Italia dei campanilismi”.
Ha fatto eco al sindaco anche Paolo Verri, direttore della candidatura di Volterra 22. “Vogliamo – ha ricordato – essere una piattaforma che accolga i progetti di tutte le città che hanno lavorato in vista del 2022 e che credono nella cultura come motore di sviluppo dei territori. Sicuramente, emergenza Covid permettendo, vorremmo invitarli tutti a Volterra per l’inaugurazione dell’installazione natalizia in alabastro realizzata dagli artigiani alabastrai insieme alla designer internazionale Luisa Bocchietto”.
Soddisfatto per l’entrata nella short list di Volterra anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “La capitale dell’Etruria ha tenuto il passo dimostrando una grande vitalità culturale – ha detto – e oggi diviene l’espressione di un intero territorio, che grazie al percorso di candidatura può manifestarsi al meglio attraverso una città che diventa essa stessa il simbolo della cultura“.
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