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Capannucce in città: oltre 2mila i partecipanti alla XXI edizione

La premiazione in presenza, alla vigilia dell’Epifania: un momento per riscoprire il senso profondo del Natale e sperare nella pace nel mondo

Capannucce in città

Sono oltre 2000 i bambini che hanno partecipato a Capannucce in Città. La manifestazione ha tagliato il traguardo della 21° edizione. Dopo due anni di stop forzato, la cerimonia di premiazione tornerà in presenza: sarà il 5 gennaio alle 16 nella chiesa di San Gaetano a Firenze.

Saranno premiati tutti i partecipanti per il fatto di aver realizzato in famiglia, parrocchia o scuola il presepe, vero simbolo del Natale. Riceveranno un diploma di partecipazione personalizzato e una piccola natività.

L’obiettivo di Capannucce in Città è riportare la rappresentazione della sacra natività al centro dei festeggiamenti natalizi. Proprio il ritorno in presenza, ha dato nuovo vigore a questa edizione che supera la quota di iscritti dello scorso anno.

Il Comitato di Capannucce in città

Nato dalla volontà dell’imprenditore Mario Razzanelli e della professoressa Cesarina Dolfi (venuta a mancare due anni fa), è stato portato avanti negli anni da un comitato promotore per 18 anni presieduto dall’ex Rettore prof. Paolo Blasi e ora dal priore della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze dom Bernardo Gianni.

In questi 21 anni sono stati premiati oltre 25 mila bambini. Ora stanno partecipando già le seconde generazioni.

Particolarmente sentita poi è la partecipazione dell’Arcivescovo Giuseppe Betori che non fa mai mancare il suo sostegno all’iniziativa con la tradizionale lettera di Natale rivolta a tutti i bambini con l’invito a riscoprire il valore della Natività.

Quest’anno il Cardinale ha lanciato un appello per la pace: “La presenza del presepe nelle nostre case – ha scritto ai bambini – ci aiuta a essere vigili nell’attesa del ritorno di Cristo, alla fine dei tempi. Gesù viene a portare la pace. Guardando alle immagini di guerra in questi giorni, noi teniamo alta la speranza: come cristiani non possiamo cedere alla rassegnazione”.

L’evento è realizzato anche grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze.

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