Il trend è in continuo calo dal 2015 in tutta Italia. Secondo il rapporto annuale di Istat, i dati provvisori relativi al 2018 sono stati iscritti in anagrafe per nascita oltre 439mila bambini, quasi 140 mila in meno rispetto al 2008. Il 45% delle donne tra i 18 e i 49 anni non ha ancora avuto figli, ma coloro che dichiarano che l’avere figli non rientra nel proprio progetto di vita sono meno del 5%. L’Istat parla addirittura di “declino demografico” o di “recessione demografica”. Per trovare una situazione comparabile occorre tornare indietro di circa un secolo.
Ma qual è la situazione in Toscana? A partire dal 2010 si è registrata una progressiva riduzione del numero dei nati, che dai 33.127 del 2010 sono calati a 25.386 nel 2018, con un decremento del 23,4%. Come conseguenza della diminuzione del numero dei nati, anche il numero dei neonati pretermine sta diminuendo. Tuttavia, in percentuale sul numero dei nati, si registra negli ultimi anni un leggero aumento: dal 6,7% del 2014 al 7,7% del 2018. Nel 2018 i nati pretermine, sotto i 1.500 grammi di peso, sono stati 213: 12 nella Asl nord ovest, 37 nella centro, 14 nella sud est; 56 nella Aou Pisana, 25 nella Aou Senese, 69 a Careggi.
Questo non significa che vengano meni i servizi. Tutt’altro. Tant’è che la Regione aggiorna la rete dei punti nascita e anche l’organizzazione dei servizi di trasporto protetto neonatale e trasporto assistito materno. Lo ha fatto con una delibera presentata dall’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, e approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta.
La rete dei punti nascita regionale è stata costituita nel 2004, declinando standard e requisiti per garantire la sicurezza e una presa in carico della donna, secondo i più recenti criteri di appropriatezza. Nel 2009 le modalità assistenziali sono state modificate da un’ulteriore revisione della rete sulla base degli standard dell’American Academy of Pediatrics. Nel 2014 un’altra delibera regionale aveva fornito indirizzi per l’aggiornamento dell’organizzazione dei servizi di trasporto protetto neonatale e trasporto assistito materno.
«La Regione ha ritenuto importante, in un’ottica di costante attenzione al percorso nascita, provvedere a un aggiornamento, per perfezionare la rete dei punti nascita e gli standard di riferimento sulla base dell’esperienza maturata, in modo tale che nascere in Toscana sia sempre più sicuro per le mamme e per i bambini» spiega Saccardi. «I dati di monitoraggio sui parti e sui nati toscani testimoniano i risultati importanti finora conseguiti in termini di indicatori di qualità e sicurezza del percorso nascita».
La delibera ridefinisce la rete, distribuendo i punti nascita tra due livelli assistenziali: 1° e 2° livello, distinti a loro volta tra livello base e avanzato. I diversi livelli corrispondono a diverse tipologie e complessità di cura, con la presenza di strutture e personale adeguati alla gestione delle differenti situazioni cliniche. Il sistema che si viene a creare si basa su una forte integrazione tra i nodi della rete, attraverso la concentrazione dei parti a più elevate esigenze assistenziali nei punti nascita di 2° livello avanzato; ed è in funzione di questi obiettivi che è stata finalizzata la revisione dei punti nascita e l’organizzazione dei sistemi di trasporto neonatale e materno.
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