Musica/

“Frequenze Fiorentine”: seconda edizione per il libro di Bruno Casini sugli anni ’80

Torna in libreria il libro cult sulla Firenze che negli anni 80 era la capitale italiana dell’underground con oltre 96 interventi da Piero Pelù a Pier Vittorio Tondelli

Frequenze Fiorentine

Torna in tutte le librerie la seconda edizione rivista e ampliata di “Frequenze fiorentine” il libro di Bruno Casini sulle culture giovanili negli anni ’80 a Firenze.

La nuova versione riveduta, corretta e remixata contiene nuovi capitoli inediti e 96 interventi da Piero Pelù a Pier Vittorio Tondelli.

Si tratta di un libro cult  sulla Firenze che negli anni 80 era la capitale italiana dell’underground.

Interviste, contributi, playlist, memorabilia, foto, flyer, dai Giovanotti Mondani Meccanici, ai Litfiba, dai Krypton ai Neon, fino ai Diaframma.

Senza dimenticare il Pitti Trend, il Tenax, il Manila, il Meeting delle etichette indipendenti, e le frequenze di Controradio e Radio Cento Fiori.

Dalla nuova editoria al design underground, dalle Graffiti Night alle feste di Rockstar, da Mixo a Stefano Pistolini, dalla Rokkoteca Brighton ai Cafè Caracas, da Ghigo Renzulli ad Alexander Robotnick, da Antonio Aiazzi a Francesco Magnelli, da Ringo De Palma ad Andrea Chimenti, da Ernesto De Pascale a Gianni Maroccolo.

Allegato al libro anche un 45 giri dei Neon con due pezzi: Lobotomy e Last Dance.

Ecco la nostra intervista a Bruno Casini

Ciao Bruno! Erano anni incredibili quelli della Firenze anni ’80, mi stupisce sempre la rete che si era creata tra mondi diversi come moda, teatro, musica, locali

Al di là che negli anni ’80 Internet non esisteva e l’unica cose che esisteva era il fax che per noi fu una rivoluzione straordinaria, devo dire che c’era molta rete in quel periodo perchè le etichette discografiche indipendenti producevano gruppi e Firenze era una città dove c’erano tantissime etichette. Non per niente nell’84 nacque anche il Meeting delle etichette indipendenti la prima mostra-mercato italiana dedicata alle etichette nazionali e internazionali. Si produceva davvero tanta, tanta roba e poi c’erano molti locali dove questi gruppi potevano esibirsi e mostrare le loro produzioni e gli stilisti erano presenti ai concerti per vestire le band e i musicisti. Samuele Mazza per anni ha tentato di vestire i Litfiba, certo Piero più che vestirsi si spogliava. Loretta Mugnai ha inventato il look dei Giovanotti Mondani Meccanici. Molti registi di teatro come Cauteruccio dei Krypton erano attenti alle musiche non per niente Giancarlo ha fatto l’Eneide con le musiche dei Litfiba, oggi disco cult. Tiezzi e Lombardi usarono le musiche di Brian Eno. C’era una specie di grande contaminazione e non c’erano steccati o orticelli che potessero creare delle limitazioni, tutto era alla Oscar Wilde “Vietato limitare”.

Era anche un periodo in cui a Firenze venivano star da tutto il mondo

Il signor David Byrne dei Talking Heads venne a Firenze a presentare “Stop making sense” all’allora Cinema Apollo che oggi non c’è più e si è fermato quasi cinque mesi a Firenze, andava in giro con le giacche di Loretta Mugnai. Lo stesso Steven Brown dei Tuxedomoon ha vissuto a Firenze più di cinque anni, abitava con Derno Ricci a Tavarnelle in campagna. Non per niente Steven è stato coinvolto anche in tante produzione come un disco omaggio a Tenco che pubblicò l’etichetta Lacerba, oggi rarissimo e introvabile. Tondelli ha vissuto cinque anni a Firenze e viveva con noi tutte le esperienze come mostre, concerti, festival e teatro. Lo scrittore gay David Leavitt ha vissuto quasi due anni a Firenze e potevi trovarlo nei club la sera, ma ce ne sono tanti. Mi hanno raccontato che durante una sfilata del Pitti Trend al Tenax nel backstage c’era una giovanissima ragazza che era Shade, l’anno dopo diventò una star mondiale. In quegli anni c’era un vero e proprio Rinascimento rock fiorentino. Ognuno di quelli che ha vissuto quegli anni ha delle storie da raccontare, adesso siamo tutti sparsi per il mondo chi è andato a Madrid, chi a Berlino, chi a New York, io forse sono uno dei pochi che ha deciso di restare a vivere a Firenze e sono contento di averlo fatto.

Mi sembra che quello che è nato a Firenze negli anni ’80 sia ancora molto vivo, il tour dei Litfiba è appena partito ed è quasi tutto sold out!

Incredibile, due esauriti a Padova, grande fermento, pubblico molto elettrico, straordinario dopo 42 anni di storia e di carriera. Però ecco io non riesco a staccarmi dall’ultimo album di Andrea Chimenti che trovo meraviglioso, come l’ultimo album dei Pankow che ha una forza ritmica ed elettronica che mette quasi paura. Poi c’è Mephisto Ballad di Aiazzi e Maroccolo uscito l’anno scorso, lo stesso Fiumani regala ancora bellissimi momenti e ai suoi concerti ci vanno i ventenni che lo adorano.

Bruno Casini si occupa di comunicazione e culture giovanili a Firenze.

Ha vissuto in pieno la meravigliosa stagione degli anni ’80 a cui ha dedicato numerosi libri tra cui ricordiamo “Felici e maledetti. Che fine ha fatto Baby Jane? Moda e clubbing. Anni ottanta a Firenze”, “In viaggio con i Litfiba”, “New wave a Firenze. Anni in movimento”, “Clubbing for Heroes. Il ritmo degli anni Ottanta: fashion e rock’n roll”.

Laureato con Pio Baldelli è stato uno dei fondatori  del mitico Banana Moon e manager dei Litfiba nei primi cinque anni della loro carriera.

I più popolari su intoscana