Dall’agrievidenziatore alla prima birra al carciofo, dal pecorino in trincea al drone impollinante, dal patto di resilienza per la Montagna Pistoiese alla canapa 5.0 Hi-Tech. Sono le 6 idee dei giovani geni creativi che in Toscana hanno sfidato la crisi causata dal Covid e ora premiate con l’Oscar Green Toscana. Il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa, arrivato alla quattordicesima edizione, punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura, inventandosi prodotti e servizi innovati rigorosamente “Made in Toscana”. Economia circolare, aumento di qualità e produttività, differenziazione, focalizzazione, ecosostenibilità. C’è questo e di più tra gli Oscar Green della Toscana.
Il futuro è giovane
“Investire sui giovani vuol dire dare un’iniezione straordinaria di fiducia e di speranza” ha commentato la vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agroalimentare, Stefania Saccardi. “Grazie ai giovani l’innovazione nel nostro settore agroalimentare punta sempre più sul rispetto dell’ambiente. Complimenti a Coldiretti e alle aziende premiate che promuovono la lotta al cambiamento climatico, valorizzando il territorio”. I giovani agricoltori Toscani sono stati premiati a Firenze alla presenza, oltre che di Saccardi, anche di Veronica Barbati e Francesca Lombardi, leader nazionale e regionale di Coldiretti Giovani Impresa, di Fabrizio Tesi (vice presidente di Coldiretti Toscana), del direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti, del segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Stefano Leporati.
Agricoltura di qualità
“Investire in ricerca, sviluppo e innovazione sono di fatto elementi vitali per rendere i giovani soggetti attivi nella produzione di nuovo benessere nei loro territorio”, ha dichiarato la delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati. “Occorre creare le condizioni per realizzare il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne” ha aggiunto Barbati. “L’Italia è all’avanguardia con l’agricoltura più green d’Europa, con la Toscana che fornisce un contributo fondamentale all’agricoltura distintiva e di qualità: con 16 prodotti Igp, 16 Dop e 461 prodotti riconosciuti tradizionali dal Mipaaf, con un forte e rinnovato impegno nel custodire semi, animali o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare“.
I vincitori
Vince la categoria “Noi per il Sociale” Spicchio di lana di Castellazzi Cristina (Mulazzo, Massa). Il nome del prodotto ‘inventato’ è Moon Marker ed è il risultato del lavoro in laboratorio dell’istituto Leonardo da Vinci di Villafranca nell’ambito del Progetto Green Jobs e dell’azienda Spicchio di Lana di Cristina Castellazzi. Si tratta di un prototipo di evidenziatore costruito con prodotti locali: il feltro di lana, la canna comune, il miele della Lunigiana. Il prodotto viene poi presentato in una confezione regalo di tre pennarelli di colore diverso avvolti nella juta, diventando cosi anche una campagna social.
Per la categoria “Campagna amica” vince Valentina Rossiello dell’azienda Agricola La Colmata, Monte san Savino (Arezzo). Birra Morellina, la prima birra al carciofo prodotta in Toscana. Nonostante il difficile momento causato dall’emergenza Covid, Valentina ha voluto fare un nuovo passo per dare valore aggiunto all’azienda, così da un momento spontaneo di condivisione con mamma Antonietta, ha pensato di creare la prima birra al carciofo e farla diventare subito “Made in Colmata”, l’agriturismo di famiglia. La scelta del carciofo nasce dal fatto che questo ortaggio è la produzione aziendale di punta. Con la “Birra Morellina” l’azienda va a chiudere il ciclo produttivo, rappresenta un punto di partenza per la vendita diretta, un ulteriore prodotto per gli ospiti dell’agriturismo e un tramite per attrarre attraverso le degustazioni, un nuovo target territoriale e non solo. Con “Birra Morellina” si contribuisce alla valorizzazione del territorio, delle produzioni di eccellenza e della biodiversità. Scegliere un prodotto locale e a km zero, abbatte i consumi di petrolio e riduce le emissioni di gas ad effetto serra.
Ilaria Salvadori dell’azienda Agricola omonima, di Cortona (Arezzo), vince l’Oscar nella categoria “Creatività”. Il Fronte: storia di un pecorino in trincea. L’idea nasce per caso una sera; estrarre il caglio dal Carciofo per fare il formaggio e farlo stagionare nelle grotte di tufo di chiusure utilizzate durante la seconda guerra mondiale. Questo carciofo è famoso e di qualità ottima, per cui Ilaria decide di utilizzare due o tre fiori post frutto, li pulisce, li immerge in acqua ed estrae il liquido da usare come caglio. Il pecorino fatto con il caglio di carciofo rimane più fresco e morbido del classico pecorino stagionato. Intanto, vede le foto di queste grotte. Né attrezza una, ecco li una grotta in tufo completamente scavata nel terreno perfetta per invecchiare il suo pecorino. Risultato: pecorino a latte crudo fatto con caglio di carciofo di Chiusure, stagionato in grotta di tufo.
Per la categoria “Fare rete” vince il progetto “Made in P(i)T: all’insegna della resilienza”, sulla Montagna Pistoiese (Andrea Signorini). A.L.T.A. Montagna Pistoiese è un progetto integrato territoriale (PiT): un milione di euro di investimenti destinati all’ecosostenibilità da parte di 19 soggetti, a cui si aggiungono altri 21 partecipanti indiretti. In totale 40 organizzazioni tra enti di ricerca, aziende agricole, associazioni, enti locali coordinati da Impresa Verde-Coldiretti Pistoia. Realizzazioni e/o ripristino di laghetti, abbeveratoi, sentieri, muretti a secco, recinzioni sono alcune delle attività del progetto, cofinanziato con i fondi del Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana, che coinvolgono il territorio dei comuni di Abetone Cutigliano e di San Marcello Piteglio, 21 mila ettari, tra i 322 e i 1.937 metri. Le opere realizzate e le ricerche agronomiche e sociali da parte dell’università di Firenze (che daranno ai decisori pubblici e privati elementi utili alla pianificazione) hanno una ricaduta economica immediata e prospettica. Il progetto è volano di ulteriori investimenti. A partire dalla presenza dell’agricoltura in montagna, il progetto mette in campo azioni per tutelare il paesaggio, l’ambiente e la biodiversità, favorendo lo sviluppo socio-economico sostenibile della popolazione.
Oscar per l’impresa (terra) va a Federico Montagnani della Società Agricola Tenuta Montagnani di San Gimignano (Siena). Il Gruppo Operativo Olimpolli Montagnani (finanziato con la misura 16 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana) mira a risolvere il problema della scarsa impollinazione dell’olivo, che condiziona la produttività complessiva degli oliveti, verificando dal punto di vista pratico l’effetto della dispersione di polline sull’allegagione e sulla redditività per ettaro. L’innovazione principale consiste nella distribuzione del polline sulle piante da effettuare mediante drone nel momento di migliore ricettività per lo stigma. La tecnica, mai applicata in precedenza su impianti di olivo, prende spunto da alcune prove effettuate su altre specie legnose.
Infine nella categoria “Sostenibilità” vince Francesco Cortopassi di Agrolab Srl Società Agricola di Camaiore (Lucca) con la canapa 5.0 Hi-Tech. Labo Verde è un laboratorio indoor per la produzione a regime altamente controllato di Canapa Sativa L., in Versilia. Presso il centro di produzione si effettuano ricerca su nuove genetiche e si sperimentano tecniche di coltivazione destinate alla massimizzazione della produzione ed all’aumento degli standard qualitativi. Il prodotto (la pianta completa, comprensiva di fiore stelo e foglia) ha diverse destinazioni d’uso sia nel settore ricreativo dell’infiorescenza sia nell’industria cosmetica e farmaceutica. La tecnologia permette di avere un controllo ottimale su tutti i parametri che contribuiscono alla qualità della produzione.