Un suo quadro dal titolo “Blu note” è diventata la rinomata mattonella celebrativa della vendemmia 2024 del Brunello di Montalcino: anche Ferzan Ozpetek è entrato così nella lunga lista di artisti e personaggi famosi che hanno regalato al borgo del senese una piastrella posata sulle storiche mura del palazzo comunale.
Il regista cinematografico e teatrale, scrittore e sceneggiatore ha presentato il suo lavoro sabato 16 novembre nel corso di Benvenuto Brunello: “Questo quadro del 1982, nato senza titolo ma a cui ho dato il nome Blue Note per l’ occasione della mattonella di Montalcino, l’ho realizzato a Roma nel periodo prima di diventare aiuto regista e ricoprire altri ruoli.”, ha raccontato dal palco del teatro degli Astrusi.
Racconta così di quando il padre, disapprovando le sue aspirazioni artistiche, smise di sostenerlo economicamente e lui si trovò a daver lavorare come corniciaio nel centro di Roma. “Lì ho familiarizzato con pittrici, disegnatori, autori di mosaici e mi sono dedicato io stesso alla pittura, da sempre una mia passione – confessa – Con tecnica del disegno a gesso, diciamo gessetti colorati, ne avrò fatti in un paio d’anni più di duecento, quasi tutti con figure di donne. E li vendevo, in effetti ne ho venduti molti, mi ci mantenevo”.
Alcune di queste opere sono anche entrati nei suoi film, come il famoso poster di Le fate ignoranti: “È il trattamento di uno di quei quadri, mentre nel più recente La Dea Fortuna ne compaiono altri quattro”.
Il regista racconta il suo rapporto con il vino, un amore legato all’infanzia a Istanbul, dove “c’erano sempre tre tavole e c’era sempre gente, si mangiava in continuazione. Mia madre diceva sempre che a tavola non si doveva mai litigare. Il cibo con il vino è un piacere della vita, è condivisione. Una passione che è cresciuta con gli anni, anche grazie a Francesco Nuti. “È entrato nella mia vita quando Carole Bouquet, mentre facevo l’aiuto assistente per le riprese del film di Francesco Nuti “Donne con le gonne” a Monticchiello, mi chiese: “Perché non rimediamo una bottiglia di Brunello di Montalcino di Biondi Santi”. Ho messo nell’ordine questo vino e quando c’è stata la pausa dalle riprese Carole Bouquet mi ha insegnato come si assaggiava il vino. Negli anni successivi ho acquistato delle bottiglie di Brunello, anche di annate importanti, che tengo ancora lì”.