Entro un anno e mezzo Pisa avrà un nuovo museo, che arricchirà l’offerta culturale cittadina. Lo spazio espositivo, multimediale, sarà allestito dentro il Bastione Parlascio, fortificazione militare del centro storico che sarà interamente ristrutturata. Il Bastione è uno degli snodi architettonici e culturali più importanti della città: nei prossimi mesi partiranno i lavori di restauro e nei primi mesi del 2023 il museo sarà inaugurato.
Nei giorni scorsi la Fondazione Pisa ha assegnato al Comune un contributo di 900 mila euro per la riqualificazione dell’antica struttura. Una somma a cui si aggiungono 300 mila euro di finanziamento comunale, per un totale di 1,2 milioni di euro. Nei prossimi giorni verrà firmata la convenzione per l’erogazione del contributo. L’amministrazione è inoltre al lavoro per intercettare ulteriori finanziamenti che consentiranno di realizzare all’interno della struttura un museo virtuale della città.
Sarà il regista Lorenzo Garzella a coordinare il progetto culturale al quale collaborano anche l’architetto Massimo Gasperini, il 3D artist, Stefano Bertelli, e Dario Matteoni, consulente del Comune presso il sistema museale della città.
“Sarà il museo digitale della storia di Pisa – ha affermato l’assessore alla Cultura, Pierpaolo Magnani – e dopo il primo esperimento effettuato in occasione delle Giornate Galileiane di una settimana fa, daremo corpo a una struttura multimediale che diventerà il punto di riferimento per la cittadinanza e il turismo”.
Il progetto di riqualificazione
Il progetto di riqualificazione del Bastione del Parlascio, del valore di 1,2 milioni di euro, è stato elaborato interamente dagli uffici comunali ed è inserito nel Piano delle opere pubbliche del 2021. Quest’area, di particolare pregio architettonico e storico, è parte integrante e sostanziale del progetto mura. La parte di pregio artistico del Bastione è stata acquisita dall’Amministrazione Comunale con una permuta di immobili per un valore di circa un milione di euro, in quanto il fabbricato risultava di proprietà privata.
Situato in prossimità dell’area archeologica delle Terme Romane, sul prolungamento dell’asse pedonale di Borgo Stretto e Borgo Largo, risulta un punto strategico dal punto di vista dell’interesse architettonico e dal punto di vista dell’accessibilità alle mura urbane, in quanto al suo intervento è previsto uno dei punti di salita. L’edificio, dopo alcuni interventi di sistemazione della copertura per evitare infiltrazioni d’acqua, risulta in uno stato di degrado avanzato e attualmente non permette l’accesso alle Mura. Le mura urbane che lambiscono il lato nord del Bastione sono state recuperate e rese accessibili con il camminamento in quota.
Il progetto prevede una fase di ‘interventi preliminari’, con scavi archeologici in prossimità della porta e dell’anteporta del Parlascio e interventi di restauro conservativo e di ripristino degli ambienti originari. A questi seguiranno poi i lavori per la rifunzionalizzazione degli spazi. Il complesso architettonico dopo il restauro e recupero permetterà un’accoglienza turistica al suo interno con l’utilizzo degli spazi per informazioni, sosta, mostre; inoltre consentirà il suo attraversamento interno con un percorso pedonale pubblico che sarà aperto nelle ore diurne.
La storia del Bastione del Parlascio
Con la sua struttura il Parlascio rappresenta un significativo esempio di ciò che gli studiosi definiscono ‘bastione all’italiana di prima generazione’. Come tale rientra nelle sperimentazioni con le quali gli architetti militari cercarono, agli inizi del XVI secolo, di definire nuovi sistemi di difesa di città e fortezze. Il Bastione del Parlascio conserva inoltre al suo interno, ancora leggibili, i resti delle strutture di fortificazione che dal XII secolo fino alla prima metà del XV secolo si sono avvicendate nella difesa della porta del Parlascio, aperta lungo le mura medievali della città al capo settentrionale della via del Borgo e come tale una delle porte cittadine più importanti sulla riva destra dell’Arno.
Proprio su questa sponda iniziarono i lavori di costruzione delle mura difensive di Pisa, che dal 1154 al 1161, sotto il consolato di Cocco Griffi, si svilupparono in sette lotti di edificazione. Alla fine del XVI secolo la struttura fu riconvertita a ghiacciaia, funzione che mantenne fino agli inizi del ‘900. Durante il secondo conflitto mondiale venne riscoperto il carattere militare del Parlascio e le sue strutture furono utilizzate come rifugio antiaereo. Nel dopoguerra il bastione venne diviso in 3 proprietà distinte e venduto a privati. Nel corso di questi decenni venne annesso alla struttura un bar e all’interno del bastione venne realizzata un’autofficina.