La Toscana si conferma terra di sviluppo e di attrazione per gli investimenti internazionali. Il bando regionale Ricerca, Sviluppo e Innovazione destinato a imprese a capitale estero ha registrato un successo oltre le aspettative: esauriti i 10 milioni di euro disponibili già alla chiusura della prima finestra temporale, lo scorso 10 novembre 2024.
L’iniziativa, a cura dell’ufficio Invest in Tuscany coordinato dalla Direzione competitività territoriale e autorità di gestione della Regione, è finanziato per la prima volta con risorse europee del Fesr 2021-2027 ed è lo strumento attuativo dell’Azione 1.1.2, una delle Operazioni di Importanza Strategica (OIS) del PR FESR 2021-2027, assieme alla tramvia verso Sesto Fiorentino ed al sostegno alle comunità energetiche. Rientra nel progetto Giovanisì.
Finalità del bando
Obiettivo del bando, presentato oggi, lunedì 7 aprile, in conferenza stampa a Firenze, è accrescere la presenza di investitori stranieri in Toscana ed in particolare di sviluppare e rafforzare gli investimenti in ricerca e innovazione, con particolare attenzione alle attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, sostenendo altresì la cooperazione tra micro, piccole o medie imprese con grandi imprese a capitale estero ed organismi di ricerca, anche al fine di favorire la transizione ecologica e digitale.
Delle 16 domande presentate, 11 sono state ritenute ammissibili al finanziamento, per un contributo complessivo richiesto di oltre 13 milioni di euro, in grado di attivare investimenti per più di 22 milioni.
Al momento, con le risorse disponibili (8,5 milioni di Euro, impegnati con il DD n. 6162 del 20/03/2025), è stato possibile finanziare integralmente le prime 6 domande ammissibili.
Previa verifica circa lo svincolo della quota di flessibilità FESR (1,5 milioni di Euro) prevista per l’Azione 1.1.2 e di eventuali ed ulteriori risorse, l’impegno di Regione Toscana è nel tentativo di recuperare quanto è necessario per consentire lo scorrimento della graduatoria per finanziare gli interessantissimi progetti che sono emersi dai vari partenariati.
Una risposta ai dazi
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha spiegato che “questo bando, insieme ad altre misure che abbiamo già attivato o stiamo per attivare, rappresenta una risposta della Toscana all’iniziativa, infausta, dei dazi decisi dall’amministrazione Trump. Se gli Stati Uniti insistono su politiche protezionistiche, la Toscana è ben contenta di accogliere imprese straniere che vogliono portare capitali ed aiutare a crescere le filiere toscane. Oltre alle risorse per attrarre investitori stranieri per attività di ricerca e sviluppo, vorrei anche sottolineare un bando di prossima apertura da 30 milioni di euro, all’interno della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP), e gli altri 10 milioni per l’internazionalizzazione delle imprese toscane messi a disposizione nelle scorse settimane”.
Un’economia aperta
“Un segnale concreto dalla Toscana: non volgiamo chiuderci, continuiamo ad essere un’economia aperta, con una fortissima vocazione ai mercati internazionali – ha aggiunto l’assessore Leonardo Marras -. È un momento molto delicato perché la grande esposizione dell’economia toscana verso l’estero potrebbe riflettersi negativamente. Non abbiamo alternative, dobbiamo restare un luogo attraente per i capitali stranieri. Giusto per dare un’idea dell’attitudine del tessuto produttivo toscano verso l’estero e della grande reattività ai cambiamenti, nelle prime ore di apertura del bando internazionalizzazione sono arrivate 571 domande. Anche il bando di prossima uscita relativo alla piattaforma STEP va in questa direzione, proprio nell’ottica di rendere il sistema sempre meno dipendente da altri paesi”.
Graduatoria
Le progettualità finanziate ricadono nei domini tecnologici prioritari stabiliti dalla Smart Specialization Strategy Toscana e affrontano varie tematiche, tutte di grande attualità ed innovative.
Ecco i titoli dei 6 progetti: JSW Steel Italy Piombino Spa (gestione predittiva dello stato di salute delle infrastrutture ferroviarie con sensori innovativi a bassissimo consumo); Techa Srl (applicazione dell’intelligenza artificiale per l’automazione di laboratorio); Archa Srl (valorizzazione di rifiuti plastici per la produzione di forme di colata); Solvay Chimica Italia Spa (recupero di carboni esausti a contenuto minimo di metalli); Inovyn Produzione Italia Spa (produzione di clorometani ad alto valore aggiunto con tecnologie catalitiche innovative); Nuovo Pignone Tecnologie Srl (robotica per il monitoraggio e l’ispezione di infrastrutture energetiche).
Ogni progetto prevede un investimento compreso tra 1,5 e 3 milioni di euro e avrà una durata massima di 12 mesi, con possibilità di proroga fino a ulteriori 3 mesi.