Gian Burrasca, le copertine del Giornalino della Domenica, e poi le opere di grandi artisti del secolo scorso e di oggi che richiamano linguaggi e mondi infantili. La nuova mostra del Museo degli Innocenti “Bambini per Sempre! Infanzia e illustrazione nell’arte del primo Novecento”, aperta da domani, 9 luglio al 14 settembre, raccoglie tutto questo e apre ai visitatori una porta sull’arte che attinge dal mondo dei bambini. La mostra segna la ripartenza delle attività del Museo degli Innocenti dopo l’interruzione forzata nei mesi scorsi e riprende con un vero e proprio inno all’infanzia, seguendo il solco tracciato dall’attività che l’Istituto porta avanti da 600 anni, attraverso una armoniosa unione tra la bellezza dei luoghi che lo ospitano e l’attività di ricerca, culturale e di accoglienza che caratterizza la sua missione.
C’è il “Giornalino di Gian Burrasca”, che rese memorabili le pagine e le immagini d’autore del “Giornalino della Domenica” di Vamba, alias Luigi Bertelli. Un’esperienza editoriale che fece la storia, anche e soprattutto per le moderne invenzioni figurative ideate da illustratori come Biasi, Brunelleschi, Rubino, Scarpelli, Terzi. Ci sono le opere di grandi artisti del primo Novecento – Balla, Balduini, Cambellotti, Carlini, Carrà, Conti, Levasti, Rosai, Soffici, Vianiaccanto a quelle più rare di Alberto Magri – che, travolti dalla forza del futurismo, trovarono nel mondo dell’infanzia un porto sicuro di fascinazione e ispirazione. E come un racconto che attraversa gli anni, c’è l’arte contemporanea di Sandra Tomboloni che ripropone, dopo un secolo, quel modo non scontato di leggere la realtà.
La mostra, a cura di Nadia Marchioni e Arabella Natalini, è allestita nel Salone Borghini del Museo degli Innocenti, e propone nuove e interessanti prospettive di ricerca sul “primitivismo infantile”.
sfoglia la gallery“Il Museo degli Innocenti conserva un patrimonio unico al mondo e testimonia una storia mai interrotta di accoglienza e aiuto all’infanzia e alle famiglie – commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – e si conferma un luogo vivo dove è costante l’attività di produzione e diffusione culturale. Siamo felici di poter accogliere una mostra dove l’arte e il mondo dell’infanzia dialogano apertamente, che parla del fenomeno del “primitivismo infantile” in Italia che è rimasto, finora, a margine degli studi e pressoché sconosciuto al grande pubblico. Il disegno è uno strumento di espressione dello stato d’animo del bambino ed è interessante vedere, grazie a questa iniziativa, come la sensibilità degli artisti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento abbia saputo valorizzare la forza inconscia contenuta nei disegni dei bambini e ne abbia tratto ispirazione. Una bella e interessante proposta per i visitatori del Museo degli Innocenti, che stimola l’osservatore a calarsi nell’universo bambino, fatto di mondi fantastici ed emozioni pure”.
“Dopo oltre tre mesi di chiusura forzata, il “museo dei bambini” di Firenze si arricchisce di nuove attività. La promozione dei diritti dei bambini e del mondo infantile si unisce così alla valorizzazione del patrimonio artistico e della produzione culturale dell’Istituto degli Innocenti – sottolinea il direttore generale, Giovanni Palumbo – La mostra che inauguriamo oggi è stata concepita con questo obiettivo e vuole approfondire un tema particolarmente suggestivo: il dialogo aperto tra gli artisti e la loro sensibilità ereditata dall’infanzia. L’Istituto da oltre 600 anni coltiva un connubio armonioso tra la “bellezza” in cui è immerso e la sua missione di accoglienza, che ha permesso ad oltre 500 mila bambini di essere ospitati e coinvolti in un luogo straordinario dedicato a loro. Vogliamo ringraziare le istituzioni, sempre al nostro fianco, e Ubi Banca e la Scuola di Arte Sacra di Firenze per il prezioso contributo a questa esposizione”.