Il gruppo Azimut Benetti, leader internazionale nella produzione di super e mega yacht che ha in Toscana il proprio core business, ha vinto il riconoscimento più importante della nautica aggiudicandosi il primo posto nella classifica annuale del Global Order Book 2023 della prestigiosa rivista Boat International che dal 1992 raccoglie e analizza i dati del mercato dei superyacht per mostrare la portata di un settore dall’importante ricaduta a livello globale.
Una presenza importante in Toscana
L’azienda fondata nel 1968, conta oltre cinquemila occupati in Toscana tra diretti e indotto (dal 1985 opera a Viareggio con l’acquisizione del cantiere Benetti fondato nel 1873, dal 2003 anche a Livorno con l’acquisizione del cantiere Orlando fondato nel 1866) e nel febbraio scorso ha sottoscritto un protocollo con Regione Toscana, Consorzio Navigo e i Comuni di Viareggio e Livorno in virtù del quale l’azienda si è impegnata ad investire nella nostra regione novanta milioni in tre anni (destinandone cinquanta dei quali a ricerca e sviluppo di nuovi prodotti ed innovazione di processi produttivi).
Il premio del Global Order Book tra innovazione e sostenibilità
Il Gruppo Azimut Benetti non è nuovo alla prima posizione di questa importante classifica di settore. Si tratta infatti del ventitreesimo primo posto, un’ennesima conferma per l’azienda indiscutibilmente il più grande produttore mondiale tra i 189 cantieri attivi nei 5 continenti sia per numero di progetti sia per lunghezza complessiva e vede crescere sensibilmente il distacco dal secondo. Nell’ultimo anno, infatti, l’azienda italiana fondata da Paolo Vitelli ha incrementato il proprio portafoglio ordini fino al 2027 registrando un valore della produzione superiore agli 1.2 miliardi di euro per l’anno in corso e puntando sempre di più su uno sviluppo sostenibile: un numero sempre crescente di yacht prodotti dal Gruppo infatti garantisce una riduzione dei consumi – e quindi delle emissioni di CO2 – dal 20 al 30% rispetto a modelli simili.
Un risultato raggiunto grazie alla combinazione di tre fattori chiave: l’abbattimento del peso attraverso l’uso esteso del carbonio; lo sviluppo di carene sempre più efficienti, progettate ad hoc in base alle principali condizioni di utilizzo dei diversi modelli e l’impiego di propulsioni innovative incluse la propulsione ibrida ed elettrica.