I fumetti agli Uffizi. Potrebbe sembrare il titolo di un film. Forse ironico, forse sarcastico, comunque accattivante. E invece è tutto vero. Ma questo non deve sorprendere. Non solo perché questo progetto che unisce Lucca Comics & Games e uno dei più importanti complessi museali del mondo nasce da lontano, ma anche e soprattutto perché è finalmente e definitivamente caduta quella barriera culturale che ha relegato a lungo fumettisti e illustratori nella categoria delle arti minori. Eppure il fumetto, di minore, non ha proprio nulla. Se non il riconoscimento dell’alto valore artistico su larga scala.
Del resto non ci sono moltissime “star” in quella che il critico Claude Beylie definì nona arte. Era il 1964, e da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti. Per molti il fumetto è stato a lungo una “lettura per bambini”. O, peggio ancora, sono innumerevoli gli autori e le autrici che nel tempo, nel definirsi disegnatori di fumetti, si sono sentiti chiedere: “Ma che bello. Che personaggio fai?”. La maggioranza pensava a Tex o Topolino. Prodotti nobilissimi e vetrina di grandi artisti, sia chiaro. Ma quella era la percezione del pubblico. O almeno della sua maggioranza.
Fumetti nei musei
Nel presentare la mostra “Fumetti nei musei. Gli autoritratti degli Uffizi” (a cura di Mattia Morandi e Chiara Palmieri) il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, tra le altre cose ha ricordato e reso omaggio al grossetano Galep, al secolo Aurelio Galleppini. “È stato il primo disegnatore di Tex” ha ricordato il governatore. Tutto vero. Eppure la notorietà di questo grande autore non ha mai raggiunto la popolarità del personaggio di Bonelli. Perché così vanno le cose nel mondo del fumetto. Anzi, andavano. Perché quell’inversione di marcia che sembra abbia avuto inizio con l’accettazione delle graphic novel da parte dell’universo letterario (seppur con qualche bocca storta di troppo), ora trova la sua consacrazione nella relazione che lega il Ministero della cultura, le Gallerie degli Uffizi e Lucca Comics & Games.
“Questo è un giorno importante, per Uffizi e non solo. Da oggi i fumetti e i manga entrano a far parte della collezione delle Gallerie“ commenta il direttore Eike Schmidt. Come? Con ben 52 autoritratti di altrettanti artisti del fumetto e dell’illustrazione. Le opere che hanno donato saranno in mostra all’interno di Palazzo Ducale, a Lucca, dall’8 di ottobre fino al primo di novembre, sovrapponendosi con il festival di Lucca Comics che ha già registrato il sold out (venduti in pochissimi giorni tutti gli 80 mila biglietti disponibili). Poi entreranno a far parte della collezione degli autoritratti degli Uffizi iniziata nel Seicento per volere del cardinale Leopoldo dei Medici. “All’inizio non c’erano neppure le statue, poi nel Novecento qualcosa è cambiato. Infine abbiamo aperto all’arte contemporanea e quindi anche al fumetto”, chiosa Schmidt.
Verso il (nuovo) museo del fumetto
Ma non finisce qua. Perché la collezione di autoritratti si arricchirà di anno in anno con un’opera realizzata dal vincitore del premio “Maestro del fumetto” ai Gran Guinigi di Lucca Comics. E, com’era naturale che fosse, entreranno a far parte della giuria anche Uffizi e Ministero. “È un percorso di valorizzazione del fumetto contemporaneo, che nasce e si sviluppa attorno all’ambizioso progetto ‘Fumetti nei musei’. Questo nuovo fondo è una novità importante per il panorama artistico contemporaneo italiano” ha commentato dichiara della cultura, Dario Franceschini. “Gli Uffizi divengono così uno dei primi musei di arte classica a scommettere sulla vitalità e la forza creativa della nona arte”.
Più che di una scommessa, qua siamo di fronte a una legittima consacrazione. Come ha ricordato il direttore del festival, Emanuele Vietina, a Lucca già 55 anni fa si parlava e dibatteva di questo linguaggio all’interno del Teatro del Giglio. Al tempo sembrava un’arte ad appannaggio di pochi, ma in più di mezzo secolo il fumetto ha conquistato la città e un pubblico sempre più vasto. “Questo non è un punto d’approdo, ma un punto di partenza” ricorda Vietina prima di lanciare l’ultima grande sfida: “Realizzare un museo stabile dedicato al fumetto, che sia capace di dialogare sia con il Ministero sia con gli Uffizi”. Sembra proprio che le premesse affinché questo accada ci siano tutte.
Tutti gli autoritratti
E così, in attesa dell’inaugurazione della mostra “Fumetti nei musei. Gli autoritratti degli Uffizi” (che sarà dedicata a Tuono Pettinato, scomparso troppo presto) ecco i nomi di tutti gli autori che hanno partecipato e donato le loro opere. Nessuno escluso. La lista comincia con Altan e prosegue con Eliana Albertini, Simone Angelini, Paolo Bacilieri, Bianca Bagnarelli, Lorena Canottiere, Mara Cerri, Manfredi Ciminale, Sara Colaone, Marco Corona, Mariachiara Di Giorgio, Dr. Pira, Andrea Ferraris, Vincenzo Filosa, Marco Galli, Lorenzo Ghetti, Roberto Grossi, Gud, Lise e Talami, Lrnz, Maicol & Mirco, Federico Manzone, Martoz, Lorenzo Mò, Vitt Moretta, Giacomo Nanni, Luca Negri R.S.M., Marino Neri, Otto Gabos, Pablo Cammello, Giuseppe Palumbo, Paolo Parisi, Michele Petrucci, Pronostico, Fabio Ramiro Rossin, Ratigher, Fulvio Risuleo, Silvia Rocchi, Federico Rossi Edrighi, Emanuele Rosso, Alessandro Sanna, Pietro Scarnera, Roberta Scomparsa, Andrea Settimo, Alice Socal, Spugna, Squaz, Marco Taddei, Alessandro Tota, Tuono Pettinato, Miguel Angel Valdivia e Zuzu.