Volano i prezzi dei prodotti alimentari e i toscani tagliano gli acquisti nel carrello della spesa. A lanciare l’allarme è Coldiretti Toscana: il caro energia e la siccità, che ha fatto dimunire i raccolti, hanno infatti fatto lievitare i prezzi dei prodotti alimentari che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,7% costringendo i toscani a comprare meno, in particolare frutta e verdura i cui acquisti sono crollati dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno.
Un consumatore su due ha ridotto la spesa alimentare
Riguardo all’indice inflazionistico alimentare Arezzo si conferma la città dove fare la spesa è più cara (+12,9%) seguita da Grosseto (+11,7%) e Massa Carrara (11,2%). In generale, l’aumento del prezzi di pane, pasta, latte, carne ed altri prodotti di prima necessità ha spinto più di un consumatore su due (51%) a tagliare la spesa nel carrello.
Per frutta e verdura i consumatori hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si evidenzia addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance. Cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021.
Dall’analisi di Coldiretti Toscana sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente emerge anche una forte accelerazione dei prezzi delle bollette energetiche (+83,7%). Ad agosto l’inflazione generale ha raggiunto l’8,6%, 0,6 punti percentuali di più in un mese con la provincia di Siena che mostra il valore più alto (+9,2%) e un aumento tendenziale di 1,1 punti percentuali rispetto a luglio. Ben cinque province su dieci mostrano un indice dell’inflazione generale superiore alla media regionale che è più alta di quella nazionale (8,4%).
Il caro bollette colpisce le aziende agricole
C’è poi la spesa per luce e gas: ad agosto l’inflazione che misura i prezzi di luce e gas è cresciuta dell’83,7%, rispetto al 62,4% di un mese prima e ben al di sopra della media nazionale (76,4%). Una soglia che tutte le province toscane hanno superato abbondantemente con Massa Carrara in cima (84,6%), seguita da Lucca (+84,5%) e da Grosseto (84%). L’aumento dei costi, denuncia infine Coldiretti Toscana, colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne.
Più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (38%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.