Sono 620 le prime dosi del vaccino contro il Covid-19 di Pfizer-Biontech che ieri sono arrivate in Toscana: un carico prezioso che ha segnato una giornata storica nella lotta alla pandemia.
Quando alle 8 in punto di ieri l’auto dell’Esercito con il vaccino anti Covid ha fatto il suo ingresso nell’area carico scarico merci del Padiglione 15 c’erano tutti. Il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini, l’assessore alla protezione civile Monia Monni, il sindaco di Firenze Dario Nardella, e naturalmente il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Rocco Damone.
Dall’ultimo piano dell’edificio un applauso degli infermieri ha salutato l’ingresso del contenitore frigo all’interno dell’ospedale, dove di lì a poco sono state preparate in dosi da portare al CTO per le prime somministrazioni e poi negli 11 ospedali hub della Toscana, segnalati alla struttura commissariale di Domenico Arcuri, e nella Rsa di Montedomini.
A gennaio in arrivo 116mila dosi
“Un momento di portata storica quello che stiamo vivendo stamani – ha detto il presidente Giani, ringraziando l’Esercito che sta svolgendo il prezioso servizio di trasporto del vaccino nei luoghi di destinazione nella massima sicurezza – un momento che parte dal presidio ospedaliero che per i toscani e per il centro Italia è un punto di riferimento e che segna il via per una fase importante e nuova. Con oggi inizieremo a costruire lo scudo protettivo per una popolazione che sta vivendo momenti difficili e assai delicati. Oggi è una partenza simbolica, con 620 vaccini in attesa della vera somministrazione che inizierà il 2 gennaio e porterà in quel mese 116 mila dosi per coloro che sono in prima linea e per gli anziani nelle RSA e poi, si continuerà, man mano che arriveranno le indicazioni del Governo, raggiungendo oltre 3 milioni di persone in Toscana”.
A Careggi le prime due vaccinate in Toscana
Le prime ad essere vaccinate ieri alle 8.40 negli ambulatori del CTO di Careggi sono state due infermiere, Simona Bausi e Elena Berti. “Tanto orgoglio e tanta speranza che ci si faccia a uscire da questo periodo buio – ha detto Simona Bausi – vaccinarsi mi sembra la cosa da fare in questo momento. C’è un po’ di ansia, ma soprattutto speranza per questo vaccino. Spero di fare un ‘vagone’ di anticorpi”.
“Siamo tutti felici di essere qua oggi e di essere i primi a vaccinarsi – ha aggiunto l’infermiera – soprattutto per i sanitari vaccinarsi dovrebbe essere praticamente obbligatorio. Rischiare di essere dei vettori di infezione per noi che lavoriamo con le persone malate è pesante e poi vogliamo essere da sprone per tutti gli altri. La fiducia nella scienza c’è ed è tanta, e sono certa che andrà bene”.
Dopo la giornata simbolica di ieri (45 vaccinati a Careggi), le vaccinazioni riprenderanno il 2 gennaio negli 8 ambulatori del CTO che hanno la potenzialità di somministrare 800 vaccini al giorno. Un percorso non breve che ci accompagnerà per tutto il 2021.
Le prime dosi di vaccino negli ospedali
Da Careggi intanto ieri alle 8.30 le altre 580 dosi hanno preso destinazione Firenze al San Giovanni di Dio e alla RSA Montedomini. E nel resto della Toscana hanno raggiunto gli ospedali San Iacopo di Pistoia, al Santo Stefano di Prato, al San Giuseppe di Empoli, all’Aou di Pisa, all’ospedale di Livorno, al San Luca di Lucca, all’ospedale delle Apuane a Massa, all’Aou delle Scotte di Siena, al San Donato di Arezzo, all’ospedale Misericordia di Grosseto e all’unica Rsa.
All’ospedale San Donato di Arezzo una dottoressa e un’infermiera hanno aperto la campagna della vaccinazione. La prima in assoluto a vaccinarsi è stata l’assistente sanitaria Martina Erdas, 32 anni. “Mi sono sentita davvero onorata di aver fatto questo passo. Spero che lo facciano tutti”, ha detto.
La prima vaccinata all’ospedale di Cisanello a Pisa è stata invece Paola Orlandi, 50 anni, biologa ospedaliera. “Mi sento bene – ha commentato all’uscita – ed è una sensazione bellissima essere stata la prima. È un onore perché è importante che passi il messaggio. Io credo che vaccinarsi sia giusto, doveroso, coscienzioso e da persone responsabili”.
Subito dopo è toccato al primario di gastroenterologia, Santino Marchi: “È importantissima la giornata di oggi perché dobbiamo mandare un messaggio – ha detto – in otto mesi la scienza ha fatto un miracolo a individuare un vaccino che ci permetterà di combattere il virus. Il rimpianto è per quei nostri colleghi di tutto il mondo che non ce l’hanno fatta perché non abbiamo fatto in tempo a proteggerli. Per questo renderei obbligatorio il vaccino alle categorie sanitarie per proteggersi e proteggere i pazienti”.
Vaccinati i primi ospiti della rsa di Montedomini
Marco, 64 anni, Paolo, di 74, e Ferdinando, 69 anni, sono tra gli ospiti della Rsa Montedomini di Firenze, che ieri hanno ricevuto per primi il vaccino anti Covid in Toscana. La struttura fiorentina è infatti la prima Rsa della Toscana dove è stato somministrato il vaccino a 30 tra ospiti, autosufficienti e non, e operatori.
Per Marco, ex barman da circa un anno ospite di Montedomini, “dai vaccini siamo passati un po’ tutti, per me è una cosa naturale. L’importante è che sia un contrasto valido per il Coronavirus ma sono fiducioso. Facevo il barman, e sono sempre stato abituato a stare in mezzo alla gente, anche quella che conta“. Anche da qui la voglia di essere tra i primi a vaccinarsi e “cogliere subito questa occasione senza paura”.
Paolo, ex portiere di uno stabilimento tessile a Prato e dal 2004 a Montedomini, sottolinea che il vaccino “è una puntura normale, ho firmato la liberatoria perché non vedevo nessun rischio, sono fiducioso. È una cosa che consiglio a tutti“.