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L’Università di Pisa svela il “segreto” dei maestri del Rinascimento: tuorlo d’uovo per proteggere le pitture

Aggiunto alla pittura ad olio preveniva l’ingiallimento delle opere, le crepe e rendeva l’impasto dei colori più consistente e resistente all’umidità

Venere di Botticelli

I maestri del Rinascimento come Leonardo e Botticelli avevano un segreto per fare durare e risaltare al massimo le loro pitture: mischiare i colori ad olio con il tuorlo d’uovo.

Lo ha svelato, a cinque secondi di distanza, la scienza. Esperimenti di laboratorio hanno infatti dimostrato che le proteine usate come additivo proteggono i dipinti dall’ingiallimento, dall’umidità e dalla formazione di crepe durante l’asciugatura.

La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata fatta da un gruppo internazionale di esperti che vede in prima linea l‘Università di Pisa, con l‘Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Instm) di Firenze.

“Finora le indagini scientifiche sui dipinti sono state per lo più mirate a identificare i materiali usati dai pittori, ma questo non basta a capire le motivazioni che stanno dietro alla pratica artistica” ha detto all’ANSA Ilaria Bonaduce, professore associato al Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, dove da più di 20 anni lavora un gruppo di ricerca dedicato ai beni culturali.

Stavolta sotto la lente dei ricercatori è finita una pratica in particolare, quella dell’aggiunta del tuorlo d’uovo nella pittura ad olio, che è stata usata da molti celebri pittori: non solo i grandi maestri del Rinascimento italiano, ma anche artisti del calibro di Albrecht Durer, Johannes Vermeer e Rembrandt.

“In laboratorio abbiamo preparato delle pitture con l’aggiunta del tuorlo e le abbiamo stese per studiare il loro comportamento chimico e fisico – racconta Bonaduce – nel tentativo di capire le ragioni che motivavano questa scelta da parte degli artisti”.

I risultati delle analisi, condotte con tecniche di reologia, calorimetria a scansione differenziale, termogravimetria e pirolisi analitica accoppiata con la spettrometria di massa, hanno dimostrato che le proteine dell’uovo formano un sottile strato che riveste le particelle di pigmento e impedisce l’assorbimento dell’umidità ambientale.

Inoltre il tuorlo rende l’impasto dei colori più consistente, evita la formazione di piccole crepe durante l’asciugatura e, con le sue sostanze antiossidanti, previene l’ingiallimento dei pigmenti.

“Ora stiamo continuando a lavorare utilizzando altre tecniche analitiche per indagare la microstruttura, in modo da passare poi allo studio di dipinti celebri – aggiunge Bonaduce – Sono già disponibili dei campioni del ‘Compianto sul Cristo morto con i santi Girolamo, Paolo e Pietro’ di Sandro Botticelli, conservato a Monaco, ma lavoreremo anche su altre opere di Tiziano e del Ghirlandaio”.

La Madonna del Cardellino di Raffaello agli Uffizi
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