Un itinerario visivo e sonoro alla scoperta dei capolavori “in musica” dell’Opera del Duomo. In una parola Sonus: la prima collana sull’iconografia musicale presente nei musei italiani, edizioni Centro Di. Il primo volume della serie è dedicato al Museo dell’Opera del Duomo a Firenze dove numerose sono le sculture e formelle, i bassorilievi e i dipinti che rappresentano scene musicali. La collana proporrà 12 tra i più importanti musei d’Italia di altrettante città d’arte. Dopo Firenze, sarà la volta della Pinacoteca Vaticana, della Pinacoteca di Brera di Milano, della Galleria di Palazzo Abatellis a Palermo, e ancora Napoli, Roma, Bergamo, Ravenna, Padova, Viterbo, Perugia, Tarquinia.
Un comitato scientifico internazionale di alto profilo ha supportato il lavoro di un giovane gruppo di autori formati alla Pontificia Università Gregoriana per restituire uno sfondo teologico alle opere, illuminandole di una luce inedita. All’interno del libro un QR code permetterà di ascoltare il suono degli strumenti raffigurati nei monumenti e nelle opere d’arte cliccando semplicemente sull’immagine dell’opera che il visitatore osserva durante il suo percorso. I brani musicali sono stati incisi appositamente per Sonus, sotto la guida del Maestro Mauro Morini, dall’ensemble di strumenti storici La Pifarescha. All’interno del volume e nella playlist di Soundcloud sono specificati i crediti musicali di ciascuna traccia audio, con l’indicazione dello strumento musicale, del brano e degli esecutori.
“La presentazione del volume era parte della XXIV edizione della rassegna musicale O flos colende dell’Opera di Santa Maria del Fiore interrotta a causa della pandemia da Covid-19 – spiega il direttore artistico Gabriele Giacomelli – La rassegna si sarebbe dovuta concludere con il concerto dedicato alla Cupola del Brunelleschi, di cui ricorreva i 600 anni dall’inizio della costruzione, con l’esecuzione in prima assoluta del brano Al sognatore di cupole di Salvatore Sciarrino, evento rimandato all’anno prossimo”.
Partendo dal Museo dell’Opera del Duomo, il percorso si snoda tra il Campanile di Giotto e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, culminando nel Battistero di San Giovanni. E’ l’Angelo con tromba (1321) di Tino da Camaino, la prima tappa dell’itinerario. Il defunto poteva, spinto dalla musica dell’angelo trombettista, affrontare l’ultimo distacco dalla terra, prima di compiere il suo ingresso in Paradiso. Nella formella con Mosè che riceve le Tavole della Legge nella Porta del Paradiso, Lorenzo Ghiberti rappresenta due hazozerot o trombe argentee. Anche in altre formelle della Porta del Paradiso, incontriamo strumenti musicali come nella scena del Crollo delle mura di Gerico o in quella con Salomone e la Regina di Saba con un quartetto di musicisti composto da due bombarde, cimbali e un tamburo doppio. Di fronte alla Porta del Paradiso, davanti al gigantesco modello dell’antica facciata del Duomo di Firenze di Arnolfo di Cambio, troviamo 6 sculture di angeli musicanti con cimbali, cornamusa, ribeca, liuto, organo portativo e viella. Al piano di sopra del Museo, è la volta delle formelle per il Campanile di Giotto, con Jubal ossia l’inizio dell’arte musicale di Andrea Pisano; La Musica di Gino Micheli da Castello; Orfeo che incanta gli animali con la musica, Euclide e Pitagora (Geometria e Aritmética) e Pitagora (Astrologia e Armonia) di Luca della Robbia. Per arrivare all’apice con le straordinarie Cantorie di Luca della Robbia (1431-1438) e Donatello (1433- 1439). Se il primo rappresenta un trionfo della musica con gli strumenti musicali suonati da Angeli e fanciulli, il secondo mette in scena una danza incessante di putti e Angeli al ritmo di cimbali, tamburello e trombe. Proseguendo nel Museo, troviamo l’Altare d’Argento (1367- 1483) con la scena del Banchetto di Erode, realizzata dalla Bottega di Francesco di Giovanni e Antonio di Salvi Salvucci, con tre figure che suonano un liuto rinascimentale, un salterio a doppia ala e una viella. Anche nel preziosissimo Parato di San Giovanni, su disegno di Antonio del Pollaiolo, nella scena con la Danza di Salomè, sono presenti musici che suonano antichi strumenti musicali. Sempre nel Museo troviamo un gesso preparatorio con il volto del compositore Pierluigi da Palestrina, realizzato nel 1883 dal giovane scultore fiorentino Raffaello Romanelli, considerato il “Cellini del Novecento”. Infine nella Cappella Musicale del Museo sono conservate alcune miniature con David musico e quattro angeli tubicini, imberbi e dal corpo efebico in legno sagomato, intagliato e dorato, parte della decorazione dell’organo del Battistero di Firenze, rifatto nel 1476 su commissione di Lorenzo il Magnifico. L’itinerario prosegue nella Cattedrale di Firenze, con i Suonatori di tromba (1887) rappresentati nel timpano del portale principale; l’Incoronazione della Vergine (1300-1310) di Gaddo Gaddi e gli Angeli musicanti di Santi di Tito (1589) sulla controfacciata; la Porta della Mandorla con la Madonna della Cintola (1414-1420) di Nanni di Banco e la vetrata del rosone (1405) realizzata da Niccolò di Piero Tedesco su disegno di Lorenzo Ghiberti. Infine il Giudizio Universale dipinto da Vasari e Zuccari nell’intradosso della Cupola del Brunelleschi, per terminare con i mosaici della Cupola del Battistero.