È una questione di velocità. E di essere capaci di non lasciare indietro nessuno. La democrazia digitale è anche il rispetto verso chi ha gli stessi diritti, ma conoscenze e mezzi diversi. L’assessore regionale Stefano Ciuoffo insiste su questo punto e non a caso la delega della Regione Toscana è – tra le altre – alla “connettività diffusa”. Navigare veloce sul web nei piccoli borghi come nelle grandi città è diventato un motto e – questioni tecniche permettendo – anche realtà. Dallo spid alla banda ultra larga, e poi il fascicolo sanitario elettronico e le pratiche della pubblica amministrazione: tutto si dematerializza e passa attraverso la rete. Per usarla serve pratica, soprattutto per chi è ben lontano (anagraficamente) dai nativi digitali.
Assessore, parliamo di web e inclusione: la Regione ha appena vinto un premio per “Connessi in buona compagnia” dedicato gli over 65. Come proseguirà questo percorso?
Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza è proprio previsto un filone di finanziamenti dedicati ai “facilitatori” che avranno il compito di supportare la popolazione in questa transizione, ormai inevitabile, al digitale. Spesso nella fretta di andare verso il futuro non ci accorgiamo di quanti non hanno il nostro stesso passo e nel Pnrr si pensa proprio a loro, così come avevamo iniziato a fare noi con “Connessi in buona compagnia”. I bandi che verranno emessi – proprio come per “Connessi’”– andranno a finanziare luoghi e persone che gratuitamente daranno servizio e assistenza per fare le molte pratiche online che adesso sono quasi necessarie sia per la pubblica amministrazione che per le imprese.
Spesso nella fretta di andare verso il futuro non ci accorgiamo di quanti non hanno il nostro stesso passo: nel Pnrr si pensa a loro
Nelle aree remote della regione il gap digitale è più forte, anche per le infrastrutture difficili da implementare. Molto è stato fatto con la banda ultra larga nelle cosiddette zone a fallimento di mercato, quanto manca per una copertura totale?
Sul fronte della copertura telefonia mobile è in corso un bando finanziato dal Pnrr con il bando Italia 5G per servire anche le aree ad oggi scoperte, in scadenza il 27 aprile. La Toscana è nel secondo lotto insieme a Liguria e Sicilia. Si parla di un contributo da 156.739.636 euro. Sul fronte della copertura in banda ultra larga le attività – a cura Open Fiber – sulle aree a fallimento di mercato sono in corso di realizzazione con completamento previsto entro metà 2023. C’è anche un’altra iniziativa su questo fronte finanziata anch’essa con fondi Pnrr, il bando si chiama “Italia 1 Giga” e porterà servizi nelle aree “grigie” che ad oggi non hanno e non avrebbero nel breve periodo servizi ad almeno 300Mbps stabili. Per la Toscana i civici coinvolti sono 550.000 per un contributo di 278 milioni di euro.
Abuso di tecnologie e dipendenza da smartphone: una battaglia culturale per i giovanissimi
Ma la medaglia ha due facce: chi ha poca dimistichezza con il web e chi ne abusa. Sono soprattutto i giovanissimi, per i quali serve una maggiore consapevolezza sui rischi di un uso eccessivo del web e degli effetti sulla salute mentale e sulla capacità di relazionarsi.
Contro l’abuso di tecnologie dei giovani serve una battaglia culturale, non leggi e delibere
Assessore Ciuoffo, andiamo al fronte opposto: l’abuso di tecnologie da parte dei giovani. Con “Se li ami, sconnettili” la Regione sta lavorando contro le dipendenze da telefonini e dispositivi. Compito altrettanto arduo, forse di più. Serve un approccio diverso?
Partiamo da dei dati preoccupanti: il 30% dei bambini di 10 anni trascorre da 1 a 2 ore al giorno davanti al cellulare. Una percentuale che sale di oltre 10 punti tra i quattordicenni. Ancora più impressionante è il dato di coloro che davanti allo smartphone trascorrono tra le 3 e le 6 ore al giorno: sono il 12% tra ha dieci anni e ben il 43% dei quattordicenni. Serve quindi innanzitutto una battaglia culturale, non ci sono leggi o delibere per correggere degli stili di vita che pur partendo da delle innovazioni positive si stanno curvando verso degli eccessi.
Quali strumenti avete messo, e metterete, in campo per arrivare ai più giovani?
Sono previsti incontri divulgativi su scala regionale rivolti agli stakeholder quali genitori, istruttori, insegnanti di educazione motoria, dirigenti sportivi ed atleti, momenti di confronto nelle scuole e all’università.
Guardiamo ancora avanti, assessore. Il web e le tecnologie sono al centro di politiche regionali importanti: ci sono progetti in divenire?
La Regione Toscana ha realizzato una piattaforma per le smart cities che si configura come sistema di livello regionale, disponibile per i comuni e per i territori, per implementare progetti di raccolta ed analisi dei dati e creazione di cruscotti e control room delle città. I primi utilizzatori sono il Comune di Firenze ed il Comune di Prato, che stanno operando con la Regione per personalizzare la piattaforma secondo le proprie necessità; altri comuni ed anche territori sovra-comunali sono candidati ad utilizzare la piattaforma, che prende il nome di Smart Region, e che è anche utilizzata per la raccolta e l’analisi dei dati su specifici ambiti regionali come il turismo e, in prospettiva, la mobilità e la logistica.