“Il tasso di contagio era sceso, sono amareggiato”. Così il governatore della Toscana Eugenio Giani, rispetto alla scelta del comitato scientifico e del governo di inserire la Toscana tra le Regioni in zona rossa. “Sono stati presi a riferimento dati fra il 2 e l’8 novembre, momento in cui il virus stava effettivamente crescendo, ma questa settimana il tasso di contagio era diminuito” – ha ribadito presidente, intervenendo alla trasmissione di apertura di giornata del Festival della Salute 2020.
“In pochi giorni – ha affermato Giani – avevamo fatto molto. Dall’avviare il lavoro dei cinquecento tracciatori a garantire che da metà dicembre saranno aperti fra Prato, San Miniato e Lucca ulteriori 750 posti di degenza. Comunque, cosa fatta capo ha: sono un uomo delle Istituzioni e da domani continueremo a combattere il virus nella nuova situazione di regole. Ai toscani il mio saluto e la mia assicurazione: il nostro sistema sta reagendo con dedizione per proteggere i cittadini. Sono orgoglioso”.
A conferma delle parole di Giani è arrivato quest’oggi anche il report settimanale dell’Agenzia Regionale di Sanità. La Toscana – spiegano gli esperti – dovrebbe raggiungere il picco dei contagi. Entro 15 giorni – dunque – la curva dovrebbe iniziare ad appiattirsi. L’Ars si è detta imbarazzata per ‘un sistema di monitoraggio nazionale che non dà il tempo di verificare se le misure messe in atto sortiscono degli effetti: come nel caso della Toscana, passata da zona gialla a zona arancione e poi rossa nel giro di una settimana”.
Il governatore toscano ha comunque confermato – anche in un post su Facebook – di “aver rappresentato tutte le perplessità e dubbi alle autorità ministeriali, considerato il duro lavoro svolto dal sistema sanitario regionale e i sacrifici chiesti a tutti i toscani.