Più tamponi per isolare i contagi e fondi europei per far ripartire l’economia e i servizi. È questa la ricetta che la Toscana mette in campo contro il Coronavirus, con iniziative su due fronti diversi ma sempre con lo stesso obiettivo: fronteggiare l’emergenza Covid-19.
Ieri è arrivato l’annuncio che Bruxelles ha accolto la richiesta della Regione di riprogrammare l’investimento di 154,7 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo sociale (Fesr), destinandolo a misure anti-Covid.
La Toscana quindi è tra le prime regioni italiane a beneficiare della Coronavirus Response Investment Initiative (Crii), che autorizza flessibilità supplementare nell’uso dei fondi regionali per fronteggiare la pandemia.
“Essendo uno dei paesi più colpiti dal coronavirus in Europa – ha dichiarato la commissaria per la coesione Elisa Ferreira – sono lieta di vedere che le regioni italiane stanno sempre più approfittando della Crii”, mettendo in pratica “l’approccio globale, dalla salute all’economia e all’istruzione, di cui abbiamo bisogno per rispondere ai bisogni delle persone in tempi così difficili”.
154,7 milioni di euro per le aziende, la sanità e la scuola
I 154,7 milioni andranno non solo ad aiutare le aziende in difficoltà ma saranno destinati anche alla scuola e alla sanità.
Dieci milioni saranno stanziati per un progetto sperimentale di telemedicina, che prevede l’assistenza a distanza per i malati cronici cardiopatici, mentre 3,7 milioni andranno nell’acquisto di attrezzature informatiche per la scuola e 141 milioni nel sostegno alle attività economiche toscane.
Questo è il cuore della manovra, che vuole rimettere in piedi le imprese. Dei 141 milioni a loro destinati, 115 andranno in investimenti, 10 per sostenere l’acquisto di servizi digitali per le PMI e 10 per le aziende del turismo, maggiormente colpite dalla crisi. Inoltre 5 milioni serviranno per la creazione degli empori di comunità, ovvero presidi nelle aree interne che forniscono beni e servizi, come ad esempio la riscossione della pensione, che saranno individuati dalla Regione, mentre 1 milione di euro andrà nella rete delle cooperative di comunità, esperienze economiche e sociali che rivitalizzano i piccoli borghi in zone montane o disagiate.
Nuove risorse europee potrebbero arrivare in Toscana. La Regione infatti è in attesa infatti della decisione comunitaria sulla riprogrammazione anche dei 110 milioni del Fondo sociale europeo (Fse). Se arrivasse il via libera da Bruxelles 60 milioni sarebbero stanziati per la sanità, 30 per il sociale, 18,7 per il lavoro e 1,3 milioni per l’istruzione.
Tamponi gratis (e volontari) nei porti e nelle stazioni
Mentre cerca risorse da investire nel territorio la Regione punta anche sul contenimento della diffusione del Coronavirus, con una decisione unica in Italia. Ieri infatti il presidente della Toscana ha firmato un’ordinanza che prevede tamponi molecolari (gratuiti e su base volontaria) ai viaggiatori che transitano nei porti e nelle stazioni toscani, che siano residenti o meno nella regione.
L’iniziativa è partita questa mattina nelle stazioni di Arezzo e Grosseto, successivamente sarà estesa ai porti di Livorno e Piombino e alle stazioni ferroviarie di Firenze, Pisa e Viareggio. Saranno le Asl territorialmente competenti ad allestire postazioni di accoglienza “drive-trough” o “walk-trough”.
Come funziona la procedura
Chi si sottopone volontariamente al test poi dovrà attenersi ai comportamenti previsti per l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora, fino alla comunicazione del risultato, che avviene entro le 24-36 ore successive. In caso di positività la persona sarà presa in carico dal dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento per la procedura di quarantena e di sorveglianza sanitaria.
Per evitare lunghe attese nei porti e nelle stazioni, i soli viaggiatori residenti in Toscana possono prenotare il tampone – in un “drive-trough” o “walk-trough” della propria città di residenza – entro le 24 ore dall’arrivo sul sito https://viaggiasicuro.sanita.toscana.it.