Campi e vivai allagati nelle aziende agricole, florovivaismo pistoiese e tessile pratese in difficoltà: la tempesta Ciaran che ha devastato ieri notte la Toscana ha colpito duramente anche le imprese, che ora fanno un primo bilancio dei danni.
Confindustria Toscana Nord (aree di Prato, Pistoia, Lucca) parla di “danni ingentissimi” causati dalle alluvioni in corso al sistema produttivo, in particolare nel distretto pratese: difficoltà per fango e detriti, per acqua potabile, energia elettrica, reti di comunicazione e servizi.
Agricoltura: il colpo di coda di un anno difficile
L’agricoltura toscana, reduce da una annata agraria difficile a causa degli effetti degli stravolgimenti climatici che hanno tagliato i raccolti, ora deve affrontare i danni causati dal maltempo. Coldiretti Toscana segnala coltivazioni allagate, aziende isolate, serre, stalle e tetti scoperchiati, olivete ancora da raccogliere fatte cadere dal vento, alberi spezzati dalle raffiche che hanno soffiato oltre i 100 km/h e strade inaccessibili dal fango.
“In queste drammatiche ore per la nostra regione colpita da estremi eventi atmosferici, siamo in contatto anche con il mondo dell’agricoltura e del vivaismo per monitorare la situazione nelle aziende agricole – ha scritto sui social la vicepresidente e assessora all’agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi – per ora un ringraziamento di cuore a tutte le donne e gli uomini della protezione civile ed ai tanti volontari impegnati nelle operazioni di emergenza. Stiamo raccogliendo le segnalazioni dei danni per avere un quadro più preciso della situazione ed iniziare già a predisporre le necessarie azioni a sostegno delle imprese colpite.”
Anche Coldiretti Toscana invita le aziende agricole a documentare i danni con foto e video i danni subiti.
“La situazione è molto complicata in molte aree della regione soprattutto a causa dell’esondazioni dei torrenti e dei corsi d’acqua che hanno allagato serre e campi già seminati con colture autunnali come cerali e favino, e delle fortissime raffiche di vento che hanno strappato coperture, troncato alberi e fatto cadere le olive che a questo punto non potranno più essere raccolte – spiega la presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani – ci sono anche casi di aziende isolate per via di alcuni smottamenti come nella zona di Montemurlo al confine con Montale di Pistoia e di magazzini sommersi dall’acqua che hanno perso migliaia quintali di grano, oltre a semi e concimi. Siamo in stato di allerta. I nostri uffici zona si stanno mettendo in contatto con le aziende che si trovano nella aree interessate dalla tempesta per fornire l’assistenza necessaria e tutto l’aiuto di cui hanno bisogno”.
A Pistoia allagati i vivai del florovivaismo: acqua fino a 1,5 metri
Allarme a Pistoia non solo per l’agricoltura ma anche per il florovivaismo: molti vivai sono stati allagati con acqua alta fino a 1,5 metri, come ha reso noto Coldiretti Pistoia, che segnala che la situazione è particolarmente critica nella zona tra Casalguidi e Quarrata, dove un’intera azienda che produce piante ornamentali e quelle contigue sono sott’acqua.
In montagna le nuove semine di erba medica sono completamente slavate: in Valdinievole i campi allagati sono tanti. “I danni che stanno patendo le imprese agricole, vivaistiche e non, sono notevoli – spiega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia – oltre a quelli immediatamente visibili, il grosso dei danni si vedrà tra qualche settimana, quando gli effetti negativi di fango ed acqua sulle colture si potranno valutare. Invitiamo le aziende agricole a documentare i danni con foto e video e di segnalare il tutto ai nostri uffici.”
Colpito dal maltempo anche il distretto tessile di Prato
Il maltempo ha colpito anche il distretto tessile pratese, con centinaia di edifici danneggiati a Prato e a Montemurlo dalle inondazioni. Il Comune di Prato sta predisponendo possibili contromisure, come una Cig straordinaria per i lavoratori delle imprese costrette a interrompere la produzione.
I problemi non sono solo per le aziende direttamente allagate, come nelle aree industriali di Oste di Montemurlo, di Carmignanello, nei quartieri sud sul versante di Campi Bisenzio, ma anche per quelle rimaste all’asciutto ma che non ricevono dalle altre le lavorazioni per mandare avanti la propria produzione. Inoltre, sono migliaia le piccole imprese nelle aree urbane anche residenziali come Santa Lucia uno dei quartieri più colpiti dall’esondazione del bacino del Bisenzio.