Dalla vittoria al Rock Contest nel 2010 alla partecipazione a X-Factor nel 2013, fino ad arrivare a ‘E poi c’è Cattelan’ in onda su SkyUno, programma a cui partecipano come resident band da ben sei edizioni, la carriera della band fiorentina degli Street Clerks sembra passare da un successo all’altro.
Valerio Martino Fanciano, Alexander Woodbury, Francesco Giommi e Cosimo Ravenni hanno dato vita alla band nel 2007 e da allora hanno suonato insieme ad artisti del calibro di De Gregori, Negramaro, James Blunt, Marco Mengoni, Malika Ayane, Carmen Consoli, The Bloody Beetroots, Laura Pausini, Max Pezzali, I Cani, Nek, Francesco Renga, Emma Marrone, Noemi, Francesca Michielin, Chiara Galiazzo, Robbie Williams, e recitare con Luca Argenero e Ben Stiller.
Risale al 2018 la loro ultima ‘fatica’ discografica “Com’è andata la rivoluzione”, ma il nuovo singolo uscito quest’estate “Ho fame” sembra presagire che qualcosa di nuovo bolle in pentola. Intanto, dopo un lungo tour estivo in tutta Italia, gli Street Clerks tornano in concerto nella ‘loro’ città al Glue Alternative Concept Space di Firenze sabato 5 ottobre. Ecco la nostra intervista al frontman Valerio Martino Fanciano.
Ciao Valerio! Quest’estate è uscito il vostro nuovo singolo si intitola ‘Ho fame!’, devo dire che mi ci identifico molto perché ho sempre fame, com’è nato questo pezzo?
Avevo scritto una melodia ma non avevo idea su come scrivere il testo, spesso quando succede questo vengono fuori tutte le ansie dell’artista. Mi sono accorto che questa ansia spesso si traduce in mangiare qualsiasi cosa mi passasse sotto le mani. Ho pensato: questo sì che è uno spunto! E così è venuto fori tutto il resto.
È una fame più fisica o più metaforica?
È reale però è anche legata al mondo interiore di una persona. Io ho parlato di me stesso ma mi sono reso conto che è una cosa molto comune, tentare di riempire i vuoti interiori, le difficoltà oppure semplicemente le tensioni o i momenti di nervosismo mangiando compulsivamente. Mi sembrava un tema molto profondo perché il nostro rapporto con la fame è importante, è un’azione che ci accompagna dalla nostra nascita, anzi anche prima, fino a quando ce ne andremo.
Il singolo ‘Ho fame’ è un’anteprima del nuovo disco? A cosa state lavorando in questo periodo?
Sì, stiamo lavorando a nuove canzoni. Ci siamo lasciate aperte varie possibilità sulla modalità in cui le faremo uscire. Ci siamo accorti che il disco ha cambiato un po’ forma. Al momento stiamo lavorando canzone dopo canzone e contiamo di farle uscire a distanza di due mesi. Il nuovo arriverà non prima del 2020.
Avete vinto il Rock Contest, poi avete partecipato a X-Factor e alla trasmissione ‘E poi c’è Cattelan’. Sembra che vi troviate a vostro agio nella ‘scatolina’ della televisione, si può dire che è un linguaggio comunicativo che vi viene naturale?
Il linguaggio televisivo non ci viene naturale, semplicemente una volta che ci siamo ritrovati in tv è stato facile adattarci perché siamo sempre stati abituati sul palco a improvvisare a interagire tra noi. Quindi ci siamo sempre fatti trovare ‘pronti’, ma il nostro linguaggio è quello live, sul palco. Ci siamo accorti anche ultimamente che dal vivo abbiamo messo su un set che ci piace molto, tirando fuori contrabbasso, chitarra acustica. Siamo tornati alla formazione che avevamo all’inizio. Siamo ‘prestati’ alla tv perché ci piace ed è molto divertente, ma le nostre forze sono concentrate sulla scrittura e sui concerti.
Quindi non c’è qualche novità televisiva che ci potete rivelare?
Ancora no, quest’anno abbiamo fatto il sesto anno del programma con Alessandro Cattelan, stiamo molto bene con lui e con tutta la produzione. Abbiamo avuto l’occasione di duettare con tantissimi artisti a partire da De Gregori, fino all’ultimo anno con Ghali, Emma e con Noemi. Il futuro è tutto da scrivere, l’edizione di solito va in onda ad aprile-maggio ma noi lo sappiamo poco prima, quindi ancora non sappiamo niente.
So che avete suonato anche al matrimonio di Chiara Ferragni e Fedez, com’è andata in quell’occasione?
È stato molto, molto divertente. C’erano tanti invitati e loro hanno messo in piedi questo luna park con la ruota panoramica e tutti i classici giochi come il tira pugni. C’era anche Giusy Ferreri con la quale abbiamo duettato, c’era Bebe Vio. È stato intenso ma soprattutto divertente.
Siete insieme dal 2007, sono più di dieci anni, quasi un record per una band, come si resta uniti così a lungo? Dai pub fiorentini a Cattelan ve lo sareste mai immaginato di avere questo successo?
Quando siamo partiti avevamo 20 anni, quindi non ci immaginavamo nulla. Non avevamo idea di cosa sarebbe successo, tantomeno di andare in tv. Una cosa che è rimasta sempre uguale è la voglia di suonare live, in quello è cambiato davvero poco. Se verrete al Glue sabato vi accorgerete che l’energia è sempre quella. Per restare insieme ci vuole molta sincerità, litigare più spesso possibile, senza tenersi le cose dentro troppo a lungo e rinnovarsi sempre. Mai bloccarsi nelle proprie certezze, ma rendersi conto che quello che si ha voglia di fare cambia nel tempo.
Si può dire che ormai è appurato che avete l’X-Factor?
Non lo so perché siamo usciti abbastanza presto, alla quarta puntata, quindi forse l’X-Factor non ce l’abbiamo. Forse abbiamo un altro ‘factor’.