A partire dal 15 novembre 2023 riapre la stanza “segreta” che conserva i disegni a carboncino attribuiti Michelangelo.
È la prima volta dal suo ritrovamento nel 1975 da parte di Paolo Dal Poggetto l’allora direttore delle Cappelle Medicee che la stanza viene aperta in maniera regolamentata e continuativa.
L’artista si era rifugiato in questo piccolo ambiente (10 metri di lunghezza per tre di larghezza, alto 2 metri e 50) nel 1530, quando il Priore di San Lorenzo, Giovan Battista Figiovanni, lo nascose dalla vendetta del papa Clemente VII, infuriato perché l’artista – durante il periodo in cui i Medici furono cacciati dalla città – aveva militato come supervisore delle fortificazioni per il breve periodo di governo repubblicano.
In questo periodo di auto-reclusione Michelangelo utilizzò i muri della piccola stanza per “abbozzare” alcuni suoi progetti tra i quali opere della Sagrestia Nuova, come le gambe di Giuliano de’ Medici duca di Nemours, la testa del Laocoonte e progetti riferibili ad altre sculture e dipinti.
Ottenuto il perdono della famiglia, dopo circa due mesi – che secondo la ricostruzione dovrebbero collocarsi tra la fine di giugno e la fine di ottobre 1530 – Michelangelo tornò finalmente libero e riprese i suoi incarichi fiorentini.
“La conclusione dei lavori della Nuova Uscita e l’adeguamento del Museo delle Cappelle Medicee alle norme di sicurezza, consentiranno di aprire la stanza segreta di Michelangelo – ha spiegato Massimo Osanna Direttore generale dei Musei del Ministero della cultura- un luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l’ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti”.
“È stato un lungo costante e paziente lavoro che ha coinvolto diverse professionalità e desidero ringraziare tutto il personale dei Musei del Bargello che ha lavorato con me in questi anni per quest’obiettivo – ha dichiarato Paola D’Agostino, direttrice dei Musei del Bargello. Tra loro devo un ringraziamento particolare a Francesca de Luca, storica dell’arte e responsabile delle Cappelle Medicee e di Casa Martelli e a Benedetta Cantini, funzionaria restauratrice ai Musei del Bargello per l’attenta cura che hanno di questo ambiente straordinario. La mia profonda gratitudine va, ai colleghi dell’Opificio delle Pietre Dure che condividono con competenza e passione tanti progetti di restauro, diagnostica, monitoraggio e ricerca su alcuni capolavori dei Musei del Bargello”.
Come si accede alla stanza segreta di Michelangelo
Si accede alla stanza segreta di Michelangelo passando dalla Sagrestia Nuova, presso il Museo delle Cappelle Medicee.
L’apertura sarà fatta in via sperimentale e le prenotazioni saranno aperte fino al 30 marzo 2024.
L’accesso sarà consentito a gruppi contingentati di massimo 4 persone alla volta, in modo da proteggere i disegni e mantenere adeguate condizioni conservative, indispensabili a salvaguardare i preziosi manufatti, con un limite di 100 persone a settimana.
La permanenza dentro la stanza è di un massimo di 15 minuti, accompagnati dal personale di vigilanza.
L’ingresso costa 20 euro a persona, a cui si andranno ad aggiungere i costi della prenotazione obbligatoria (3 euro) e il prezzo del biglietto di ingresso al Museo delle Cappelle Medicee (10 euro intero, 3 euro ridotto fino al 15 dicembre 2023).
Un totale di 30 euro più la prenotazione obbligatoria per i biglietti interi e 5 euro più i tre euro di prenotazione obbligatoria per i ridotti.
L’ingresso è vietato ai bambini sotto ai dieci anni e a causa della scala lunga e molto stretta è impossibile accedere per le persone portatrici di disabilità.
La storia del ritrovamento della stanza segreta di Michelangelo
Era il novembre 1975 quando Paolo Dal Poggetto, allora direttore del Museo delle Cappelle Medicee, incaricò il restauratore Sabino Giovannoni di fare dei saggi di pulitura in uno stretto corridoio sottostante l’abside della Sagrestia Nuova, in occasione di un sopralluogo preliminare alla ricerca di uno spazio adeguato alla realizzazione di una nuova uscita del museo.
La stanzetta era stata usata come deposito di carbonella fino al 1955 e poi inutilizzata, rimasta chiusa e dimenticata per decenni, sotto una botola completamente coperta da armadi, mobili e suppellettili accatastate.
Qui, durante dei saggi sulle pareti, il restauratore si imbatté, sotto due strati di intonaco, in una serie di disegni murali di figura, tracciati con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, di dimensioni varie, in molti casi sovrapposti, che dal Poggetto attribui per la maggior parte a Michelangelo.