Mercoledì 16 agosto 2023 si corre il Palio di Siena in onore della Madonna dell’Assunta. Ripercorriamo alcune delle curiosità che circondano una delle manifestazioni più importanti e conosciute della Toscana.
1-Le origini del Palio di Siena
Il Palio di Siena ha origini antichissime, fin dal 1200 si ha testimonianza di una corsa di cavalli nella città toscana, e documenti anteriori al XII secolo ricordano di un “Palio di San Bonifazio”, ossia il santo titolare dell’antica Cattedrale, che prima della fondazione di quella attuale sorgeva in Castelvecchio. Quando poi Siena divenne una delle più ricche e colte città dell’Europa del Medioevo, il Palio fu l’evento conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta patrona di Siena e del suo Stato.
2-Il fantino che ha vinto più spesso il Palio di Siena
Sono due i fantini che detengono il maggior numero di vittorie al Palio di Siena. Si tratta di Francesco Santini meglio noto come Gobbo Saragiolo e di Mattia Mancini detto Bastiancino: entrambi hanno vinto 15 volte. Bastiancino ha vinto in nove contrade differenti, tra il 1759 e il 1779; il Gobbo Saragiolo ha conquistato i propri successi dal 1823 al 1853. Nell’ultimo Palio quello del 2 luglio 2023 il fantino Tittia (Giovanni Atezni) ha segnato un nuovo record, è stato infatti il primo fantino a vincere il palio per cinque volte di fila, per lui è stato anche il decimo palio vinto.
3-La vittoria con il cavallo “scosso”
Si chiama vittoria con il “cavallo scosso” quella conquistata dal solo cavallo che ha continuato a correre portando a termine il palio di Siena senza il suo fantino, caduto durante la gara. Si tratta di un evento non raro in questa competizione, l’ultima volta è successo nel 2023 con la vittoria di Zio Frac per l’Oca.
4-La benedizione del cavallo
La benedizione del cavallo è un momento particolarmente delicato e molto sentito dai contradaioli. Si tratta di un rito mistico che prevede la presenza del cavallo e del fantino di fronte all’altare. Il sacerdote, per consuetudine, conclude il rito con la frase augurale: “Vai e torna vincitore!”. Il Barbaresco (o Barberesco) è l’assistente del cavallo destinato a correre il Palio. Nei quattro giorni di Palio il Barbaresco vive insieme al cavallo, senza mai lasciarlo un minuto, al punto che dorme anche nella stalla insieme a lui.
5-Il mossiere
Il mossiere è una delle figure chiave del Palio di Siena, spetta infatti a lui dare il via alla partenza dei cavalli abbassando il canape una grossa fune che cerca di tenere i cavalli allineati. L’ordine di entrata è estratto a sorte, il mossiere chiama una alla volta le Contrade fra i canapi. La mossa ha luogo quando il mossiere abbassa il canape con la volontà di far partire i cavalli. Naturalmente, per far questo deve essere entrato l’ultimo dei dieci cavalli che darà la rincorsa. Di fatto è l’unica partenza, nei giochi esistenti sulla Terra, in cui è ammesso tutto, dall’ostacolo all’avversario, al cambio di posto, dal rifiuto a partire, alla forzatura anche eccessiva. In caso di mossa non valida i cavalli sono richiamati con lo scoppio di un mortaretto.
6-Donne che hanno corso il Palio di Siena
Sono due le donne che hanno corso il Palio di Siena: Virginia Tacci, della quale non è mai stata trovata la date di nascita (e ciò lascia adito a dubbi sulla sua esistenza), si dice che il 15 agosto 1581 abbia corso un Palio “alla lunga” per la contrada del Drago. E Rosanna Bonelli che ha corso per l’Aquila il Palio dell’agosto 1957 con il soprannome di Diavola, ma è conosciuta e ricordata con il nome di Rompicollo, dal titolo di un’operetta sul Palio scritta dal padre, il commediografo senese Luigi Bonelli. È ad oggi l’unica donna ad aver corso un Palio “alla tonda”, corso cioè in piazza del Campo.
7-La contrada che ha vinto più carriere al Palio di Siena
Le contrade a Siena non rappresentano semplicemente dei quartieri della città, ma delle vere e proprie comunità allargate dotate poi della loro Chiesa, del museo e del centro sociale. Chi ha vinto più Palii? È la contrada dell’Oca con 63 carriere vinte, seguono l’Aquila con 24 vittorie e il Bruco con 33. Viene chiamata “nonna” la contrada che non vince da più tempo, attualmente è l’Aquila che non vince da 27 anni.