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Salute e sicurezza dei riders garantiti per legge: la Toscana è la prima in Italia

Il Consiglio regionale anticipa la legislazione nazionale e approva una norma che tutela i fattorini. Il presidente dell’Assemblea, Mazzeo: “Non sono parte di un algoritmo, abbiamo garantito i diritti basilari che mancavano”

Riders - © Shutterstock-MikeDotta

Una valutazione del rischio, poi la formazione obbligatoria a carico del datore di lavoro e la dotazione di dispositivi  e abbigliamento consono tenendo conto di turni notturni e condizioni atmosferiche. E ancora,  la promozione dell’istituzione del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori a prescindere dal contratto. È le legge che tutela i diritti e la sicurezza dei riders, i fattorini in bici – o anche scooter e monopattino – che portano cibo, i massimi rappresentati della cosiddetta gig economuy guidata non da una mano, ma da un algoritmo invisibile.

La Toscana, con l’approvazione di ieri del Consiglio Regionale (nessun contrario, solo 7 astenuti della Lega) ha dato vita alla prima piattaforma di legalità in Italia per garantire la salute e sicurezza a questi lavoratori – temi su cui la Regione esercita potere legislativo concorrente –  anticipando di fatto la legislazione nazionale. Nessun intervento invece sul contratto e le modalità di lavoro, perché non di competenza.

La legge dal titolo “Disposizioni per la tutela e la sicurezza del lavoro dei lavoratori organizzati mediante piattaforme digitali” nasce come iniziativa del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo e aveva ricevuto il via libera dalla commissione Sanità, presieduta dal consigliere Enrico Sostegni. Presto ha trovato l’accordo di tutto il Consiglio, trasversalmente. In particolare  si prevede che la Giunta regionale approvi un progetto di analisi e valutazione dei rischi sul lavoro che porti all’elaborazione di un documento tecnico per la categoria.

L’obiettivo è sperimentare un nuovo modello di assistenza che si traduca in una maggiore tutela per i lavoratori del food delivery. Un capitolo importante della nuova legge regionale sui ciclofattorini riguarda l’azione delle Asl e dei servizi di prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro (Pisll), con interventi mirati di prevenzione e controllo, monitoraggio, per “correggere ed eliminare comportamenti pericolosi” a tutela dei lavoratori.

La legge entra in un scia di garanzie che lentamente trovano spazio: nelle settimane scorse un accordo sindacale con la multinazionale Just Eat ha previsto per i propri rider l’inquadramento come lavoratori subordinati. Accordo del genere a marzo, in Toscana, per i 70 rider di Tadan, la prima piattaforma digitale di food delivery toscana.

“Oggi un fattorino o un rider viene visto come un algoritmo, ma in realtà è una persona, un lavoratore, e come ogni lavoratore noi dobbiamo offrirgli più diritti, a partire da quelli basilari che oggi in questo settore mancano come quello della salute e della sicurezza – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, a margine dei lavori d’aula – La Toscana è la prima Regione d’Italia ad aver approvato una legge di questo tipo, che spero possa essere esportata anche in tutte le altre Regioni, per garantire sicurezza e tutele a queste ragazzi e questi ragazzi. Oggi il Consiglio regionale ha fatto quello che è chiamato a fare: dare diritti a chi diritti non ne ha”.

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