Un progetto da 60 milioni di euro per sostenere le piccole e micro imprese della città metropolitana di Firenze, in difficoltà a causa della crisi innescata dalla pandemia di Covid-19. Si chiama Rinascimento Firenze e a lanciarlo è la Fondazione Cr Firenze insieme ad Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di far riportare l’economia della città ma anche di sostenerne il tessuto sociale.
Sono cinque i settori su cui si concentreranno gli aiuti di Rinascimento Firenze, che si declineranno in altrettanti bandi tematici che usciranno a partire da questo mese. Si tratta di cinque aree storicamente cruciali per l’economia fiorentina, che al momento hanno risentito della crisi: l’artigianato artistico, il turismo e la filiera culturale, la moda e lifestyle, le startup e le imprese della tecnologia, l’agroindustria.
“Vogliamo stimolare nuove e rinnovate funzioni – ha spiegato il presidente della Fondazione Cr Firenze, Luigi Salvadori – favorire il mantenimento di posti di lavoro e dare un segnale di fiducia e di vicinanza a quegli imprenditori e a quelle imprese, anche del comparto no profit, che ‘hanno voglia di fare'”.
Un progetto per sostenere la ripartenza dell’economia
Alle piccole e micro imprese che verranno selezionate con i bandi sarà chiesta l’immissione, nelle loro iniziative, di risorse fresche a titolo di capitale, per un importo complessivo di almeno 5 milioni di euro, pari al 50% di quanto messo a disposizione dei Soggetti Attuatori da Fondazione Cr Firenze. La Fondazione erogherà risorse per un importo massimo di 10 milioni di euro, prelevati dal Fondo Progetti Strategici che è stato costituito anni fa e che è stato incrementato lo scorso anno di altri 5 milioni di euro. A sua volta Intesa Sanpaolo erogherà ai soggetti selezionati fino a 50 milioni di euro di Prestiti di Impatto, uno strumento finanziario innovativo che prevede scadenze lunghe e condizioni estremamente vantaggiose: tasso fisso 0,4%, 5 anni di preammortamento, durata decennale.
“Vogliamo sostenere la ripartenza dell’economia cittadina attraverso il prestito d’impatto – ha sottolineato Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo – uno strumento creditizio nuovo nel panorama bancario, anche a livello internazionale, dedicato in particolare alle attività a maggior impatto sociale per l’ecosistema delle imprese”.
I benificiari saranno piccole e micro imprese
I beneficiari del progetto devono essere piccole e micro imprese, incluse quelle della cooperazione e del comparto mutualistico, in grado di presentare un progetto che abbia un impatto sociale misurabile: capace dunque di stabilizzare o aumentare il personale, di formarlo investendo al tempo stesso nelle nuove tecnologie, di compiere investimenti nell’ambito delle nuove norme sanitarie, di favorire forme di aggregazione tra operatori concorrenti.
Turismo e moda tra le aree più colpiti dalla crisi
Un progetto importante che va ad aiutare alcuni dei reparti più in crisi post Covid, come la moda e il turismo. “Sul turismo a Firenze abbiamo stime peggiori rispetto alle altre città, perché il turismo nelle città d’arte ha avuto un calo più preponderante, quindi vale per Roma, Firenze e Venezia” ha dichiarato nei giorni scorsi Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze. “Poi qui abbiamo un hub mondiale del lusso: siamo di fronte a una situazione difficilissima, la moda ha subìto un danno e una diminuzione del lavoro di minimo il 30%. Moda e turismo ne hanno risentito in modo particolare”.
Per Bigazzi è importante “ricostituire il modo di fare impresa, anche noi industriali. Non possiamo più lavorare come ieri, quindi servono nuovi progetti, investire in formazione, ma anche in creazione di prodotti nuovi perché il mondo sta cambiando e sono cambiate anche le nostre abitudini”.
Anche secondo i dati elaborati da CST Firenze per Assoturismo è stata un’estate difficile in Italia. Nonostante il lieve recupero in agosto, le presenze nelle strutture recettive da giugno ad agosto sono state oltre 65 milioni in meno rispetto al 2019, un calo del 30% dovuto soprattutto al crollo degli arrivi dall’estero. E le città d’arte con un -49,6% di presenze sono state le più colpite.