Sullo sfondo c’è la guerra in Ucraina, solo per citare quella più vicina, e i tanti – tantissimi – conflitti sempre più logoranti sparsi nel mondo, dall’Africa al Medio Oriente. La Giornata internazionale della pace vuole essere un cono di luce sulle lotte che insanguinano i continenti. Qualche anno fa si celebrava ogni terzo martedì del mese di settembre, in coincidenza con il giorno dell’apertura delle sessioni dell’Assemblea Generale. Successivamente, nel 2001, le celebrazioni sono state spostate al 21 settembre. Quest’anno è la 41esima volta.
Istituita il 30 novembre 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso la risoluzione 36/67, nasce dalla volontà di creare un giorno all’insegna della pace mondiale e della non violenza. L’obiettivo è quello di esortare gli Stati membri dell’Onu, le associazioni governative e i singoli cittadini a promuovere nel corso della giornata azioni educative per sensibilizzare i giovani e l’opinione pubblica in generale. Il tema scelto quest’anno è: “Fine al razzismo. Costruisci la pace”.
“Il razzismo alimenta le disuguaglianze”
Universal Peace Federation e la sua rete mondiale di ambasciatori di pace, per l’occasione, si uniscono all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Il razzismo continua ad avvelenare le istituzioni, le strutture sociali e la vita quotidiana in ogni società. Continua a essere un fattore di costante disuguaglianza. E continua a negare alle persone i loro diritti umani fondamentali – ha dichiarato il segretario generale dell’Onu António Guterres – Destabilizza le società, mina le democrazie, erode la legittimità dei governi e i collegamenti tra razzismo e disuguaglianza di genere sono inequivocabili”.
In Toscana sono previste iniziative di sensibilizzazione delle scuole. Ad Arezzo, Simone Cristicchi sarà con i giovani di Rondine. A Pisa, al Parco dei Cappuccini alle 21:15, si terrà uno spazio di approfondimento “Fermiamo la guerra costruendo la Pac”‘, sugli scenari del conflitto ucraino. Intervengono Pietro Pertici, Francesco Strazzari, Vannino Chiti.