Portare l’innovazione delle tecnologie digitali alle piccole e medie imprese del distretto tessile-moda pratese, rendendole cose più competitive e avvicinando la ricerca al mondo produttivo. È questo l’obiettivo del progetto Prisma – Prato Industrial Smart Accelerator, la Casa delle tecnologie emergenti, presentato ieri e finanziato con 2,7 milioni di euro dal bando per l’innovazione del Ministero dello Sviluppo Economico.
Tecnologie emergenti: dall’Internet delle Cose al 5G
Prato è stata l’unica città non capoluogo di regione su cinque ad aggiudicarsi il finanziamento del Mise con questo progetto ambizioso. La missione di Prisma infatti è favorire la trasformazione digitale delle imprese tessili, attraverso progetti di ricerca e sperimentazione congiunta con l’università e i centri di ricerca, per portare allo sviluppo di nuove soluzioni basate su tecnologie emergenti: Internet delle Cose, Intelligenza Artificiale, Blockchain e 5G.
“Sono molto orgoglioso che Prato, che da sempre è una città in grado di anticipare i tempi sia stata scelta dal Ministero dello Sviluppo economico come Centro di trasferimento tecnologico – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni – la Casa delle Tecnologie Emergenti svilupperà progetti in grado di favorire l’innovazione di processo e di prodotto nel nostro distretto manifatturiero, applicando le tecnologie del 5G, dell’intelligenza artificiale e delle blockchain. Favorirà un meccanismo virtuoso e di arricchimento seguendo la tendenza che nei prossimi anni vedrà la tecnologia del 5G come elemento indispensabile per rimanere competitivi sul mercato”.
Prisma è realizzato dal Comune di Prato come ente capofila in collaborazione con il Pin – Polo Universitario Città di Prato, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Firenze, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR, Next Technology Tecnotessile, StartupItalia, Sviluppo Toscana e Estracom, che cofinanzia il progetto realizzando la rete di connessione in fibra ottica che collegherà tutti i partner di progetto.
Formare startup, creare posti di lavoro
Prisma durerà 4 anni e avrà due sedi, che saranno inaugurate già nei prossimi mesi. La prima sarà all’interno del PIN – Polo Universitario di Prato con 300 metri quadrati, dove troveranno spazio i laboratori, l’area startup e formazione. La seconda invece sarà nella sede di Sviluppo Toscana: altri 450 metri quadrati che ospiteranno la Casa delle tecnologie emergenti.
Gli obiettivi di Prisma sono arrivare a formare 15 startup, coinvolgere 30 imprese nei progetti di ricerca e sperimentazione, dare vita a dieci prodotti innovativi e creare 30 posti di lavoro negli ambiti applicativi delle tecnologie emergenti e il 5G.
“Il progetto di Prato è tra i primi finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico – ha spiegato Mirella Liuzzi, sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico – il progetto ha uno stanziamento globale di quasi 3 milioni di euro, di cui 2,7 milioni finanziati dal Ministero con l’obiettivo di richiamare da qui a 4 anni, 15 start up, 30 imprese beneficiarie dei servizi di trasferimento tecnologico e soprattutto aumentare i posti di lavoro e le competenze. In Italia c’è una fortissima domanda di innovazione ma spesso le realtà territoriali hanno pochi addetti e poche capacità di investimento e qui si inserisce il lavoro del Ministero per favorire le tecnologie emergenti e gli investimenti nel mondo 4.0. Il progetto di Prato è molto importante perché riesce a coniugare il made in Italy, il settore della moda e del tessile in relazione ad esempio alla blockchain per il tracciamento dei prodotti, mettendo insieme molti partner strategici”.