È stata davvero l’edizione della ripresa dopo lo stop della pandemia per Pitti Uomo. Il salone della moda internazionale fiorentino si è chiuso ieri con dati finali estremamente positivi, che confermano oltre 10.600 compratori intervenuti alla Fortezza da Basso, con l’estero al 40%, e 16.000 visitatori complessivi.
Tornano le presenze dall’estero
“Oggi si chiude Pitti Uomo 102 e i numeri confermano quanto preannunciato ieri: i dati di affluenza finale dei compratori sono straordinariamente incoraggianti – ha sottolineato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – persino
migliori di quanto speravamo in cuor nostro. Lo scorso giugno avevamo appena riaperto, con 300 coraggiosi espositori mentre adesso in Fortezza ci sono quasi 700 collezioni”.
Per quanto riguarda l’estero i 4.200 buyers provengono da una settantina di paesi esteri, il 40% circa del totale.
I 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 102 sono stati: Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Turchia, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Belgio, Austria, Polonia, Corea del Sud, Danimarca, Giappone, Grecia.
Moda in recupero, la strada è lunga
Pitti Uomo conferma così la strada per la ripresa della moda maschile italiana, che dopo un 2020 segnato da un brusco calo di fatturato (-19,5%), nel 2021 ha iniziato il suo recupero, crescendo del 15,2% e tornando così a superare i 9,4 miliardi di euro. Secondo i dati diffusi da Sistema Moda Italia c’è ancora molto lavoro da fare.
I risultati incoraggianti del 2021 infatti non sono bastati a colmare le perdite rispetto ai livelli del 2019: degli oltre 1,9 miliardi persi nel corso del 2020 resta ancora un gap di quasi 740 milioni.