Dopo un’intensa stagione estiva che ha visto l’Orchestra della Toscana impegnata in concerti in tutta la regione, il Teatro Verdi di Firenze è pronto a tirare sù il sipario per la 41esima stagione in presenza, la prima sotto l’egida di Daniele Rustioni in veste di nuovo direttore artistico.
Sarà una stagione fresca, giovane che conterà ben 42 compositori e 16 debutti con direttori e strumentisti emergenti del concertismo nazionale. Una “nouvelle vague” di musicisti forse ancora poco noti in Italia ma acclamati sul palcoscenici internazionali. Una “meglio gioventù” agguerrita e contemporanea che crede nel potere rivoluzionario della musica classica.
Il programma tra i direttori può vantare la presenza de l’israeliano Daniel Cohen (22 ottobre), gli statunitensi Jonathan Heyward (29 ottobre) e Ryan McAdams (15 marzo), l’anglo-indiano Alpesh Chauhan (12 novembre), l’italo-turca Nel Venditti (24 dicembre), la tedesca Erina Yashima (13 maggio) e gli italiani Andrea Battistoni (6 aprile) e Alessandro Cadario (5 maggio).
L’omaggio a Dante Alighieri nei 700 anni dalla morte
I programmi musicali non si discosteranno molto dalla tradizione dell’ORT ma nella prossima stagione si toccheranno anche l’avanguardia e il secondo Novecento. Sono state anche commissionate tre partiture originali ispirate alla Divina Commedia in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri a Richard Danielpour per l’inaugurazione, Lamberto Cartoni (29 ottobre) e Alberto Cara (12 novembre).
L’inaugurazione
La stagione prenderà il via l’8 ottobre con John Axelrod discepolo di Leonard Bernstein che si confronterà con il pezzo inedito di Richard Danielpour dedicato a Dante Alighieri, la Sinfonia N.4 di Schuman e il Concerto per violoncello di Antonin Dvorak nel quale parteciperà il violoncellista di fama mondiale Enrico Dindo.
Biglietti e abbonamento
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili da mercoledì 1° settembre. Si accede al teatro muniti di Green Pass e documento di identità. L’Orchestra per motivi di sicurezza si collocherà sul palcoscenico lasciando libera l’intera platea al pubblico.