È partito il conto alla rovescia per la 34esima edizione di Mercantia, il festival del quarto teatro che si terrà dal 13 al 16 luglio nel borgo medievale di Certaldo Alto. La voce della luna è l’idea poetica che guida la manifestazione di quest’anno, perché “Se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire…” suggerisce Ivo (Roberto Benigni) nel film La voce della luna di Federico Fellini, il regista geniale che contaminerà anche questa edizione.
Cosa possiamo aspettarci dal ritorno di Mercantia ai suoi spazi e ai suoi grandi numeri, sia di pubblico che di arene e spettacoli? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Gigli, direttore artistico di Mercantia: “possiamo aspettarci quel clima di festa, di magia, interazioni, ricchezza che da sempre connota Mercantia, ogni anno c’è qualcosa di nuovo, qualcosa di bello”.
La voce della luna è il tema di quest’anno. “Abbiamo impostato il programma con questa suggestione, prosegue Gigli, e su questo hanno lavorato gli artigiani, le produzioni teatrali, gli artisti contemporanei, ci sarà chi eseguirà la Sonata al chiaro di luna e chi invece ballerà una coreografia sulla Casta Diva. Ci saranno le installazioni lungo il borgo curate da Exponent, il mercato di artigianato e poi sulla torre più alta di Certaldo, quella della casa di Giovanni Boccaccio ci sarà una luna gigantesca. Io sono un “lunatico”, guardo sempre la luna. In più il 13 luglio, quando inizia Mercantia, ci sarò la luna piena e questo non può che essere un bell’auspicio”.
Non solo Fellini, l’edizione di quest’anno celebrerà anche Pasolini. “Fellini c’è sempre a Mercantia, si sente nell’aria il suo respiro. Quest’anno è poi il centenario di Pier Paolo Pasolini, un personaggio “lunare” nella sua inquietudine. Lo omaggeremo con le opere di tre pittori, uno inglese, uno italiano e uno arabo. Ognuno di loro ha interpretato a modo suo la trilogia di Pasolini: Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte”.
Un programma ricchissimo con artisti italiani ed internazionali che si esibiranno nelle tante arene e location del borgo medievale di Certaldo Alto. “Siamo legati, cuore a cuore, con tutti i generi teatrali, dal cabaret, la banda, il circo, il mimo, le street band. E poi c’è tutto il borgo di Certaldo Alto. Se Mercantia è bella è merito anche della location eccezionale che la ospita”.
Quanto lavoro c’è dietro ad un festival come Mercantia?
“Ce n’è tanto, il guadagno è che io ho fatto la prima edizione e ora sto facendo la 34esima. Su alcuni piani siamo stati facilitati, c’è un backgroud e una struttura fatta di tecnici, operai del comune, aziende esterne, artigiani, protezione civile e forze dell’ordine che fanno sì che funzioni tutto con attenzione e cura verso questo evento”.
Cosa possiamo consigliare a chi verrà per la prima volta?
“Sono di parte, ma certamente prenoterei i posti nelle arene per vedere uno degli spettacoli a Palazzo Pretorio, nel Convento degli Agostiniani e nel cortile di Palazzo Strozzi Ridolfi, come la Tempesta o le acrobazie dei Keniani. Prenoterei anche uno o due dei giardini segreti, delle vere e proprie chicche. E sul finale mi lascerei andare con una delle nostre street band come la Zastava Orkestar e la BadaBimBumBand”.