Se qualcuno mi chiedesse di raccontare chi è Luca Calvani, il nuovo giudice di Cortesie per gli ospiti, forse non partirei dalla sua carriera perché a quel punto dovrei solo concentrarmi sul suo mestiere e non sulla persona nella propria interezza. E invece vale la pena soffermarsi su un Calvani eclettico, entusiasta, semplice e complesso al tempo stesso.
Una personalità così piena di sfaccettature che definirla e inquadrarla è una missione quasi impossibile. E alla fine è proprio questo ciò che colpisce di Luca quando lo incontri la prima volta, il suo entusiasmo travolgente, la curiosità inarrestabile, l‘amore per la bellezza nel senso più nobile del termine: delle idee, dei progetti, di ciò che lo circonda.
Un country inn immerso nel verde, una serra per accogliere gli ospiti, lunghe file di elicriso e lavanda che segnano la campagna e profumano l’aria
Da italiano quella bellezza la porta nel DNA e non l’ha accantonata in un angolo come partito preso, piuttosto preferisce perpetuarla in ciò che fa: il suo country inn in stile inglese immerso nel verde a Pontemazzori, tra Camaiore e Montemagno, la serra dove accogliere gli ospiti, lunghe file di elicriso e lavanda che segnano la campagna e profumano l’aria e poi i suoi saponi, omaggio alle Apuane, il gin che si porta dentro la Toscana, Prato e la Versilia e poi ancora le arnie colorate in mezzo al bosco, alle spalle de Le Gusciane. Gialle, rosse, azzurre, verdi. Ognuna di loro uno stato d’animo diverso da portare in dono con il miele.
Un casale essenza di vita
Luca Calvani lo ritrovi tutto nel suo casale camaiorese, tra le file di olivi appena piantati e pronti per essere adottati, lo ritrovi in Gastone, Furio, Camillo e Borlotto, i quattro bassotti che sono i primi ad accoglierti appena arrivi al cancello della tenuta. Ti salutano calorosamente, come si fa con i vecchi amici. Ti accompagnano scodinzolando verso la porta di casa. Là dove ci sono Luca e il suo compagno di vita Alessandro che ti offrono un caffè, prima di iniziare a parlare.
Furio salta, chiede di essere preso tra le braccia. Lo accontenti e ti senti già a casa
Furio salta, chiede di essere preso tra le braccia. Lo accontenti e ti senti già a casa. Ti fai avvolgere dal calore di quella casa in pietra, mura che raccontano tanto di chi è Luca Calvani. I quadri comprati nei suoi lunghi periodi tra l’America e Londra, l’attenzione ai tessuti di casa che riportano alle origini pratesi dell’attore che – proprio in città – si è diplomato come perito tessile.
Poi la moda, il design, l’attenzione al particolare. Dettagli curatissimi non solo in ogni angolo del casale ma anche nei prodotti, dentro e “fuori”, a partire dalle etichette del miele, i saponi, le creme per il corpo. Attenzione ai dettagli che rispetta però un grande equilibrio. E’ quell’eleganza di chi alza lo sguardo per generare una visione univoca. Ed è questo quello che trovi a casa Calvani, l’armonia dell’insieme, dove ogni cosa ha un senso, un appiglio ideale, un ricordo, un nuovo progetto.
Un progetto di vita che mette al centro anche Calvani padre. Quel che costruisce oggi lo fa pensando alla sua Bianca. Come nel giorno in cui stava allestendo la serra del casale, la notte della vigilia di Natale. E’ a sua figlia che va il suo primo augurio. Quella serra, quella casa in pietra tra la campagna e il bosco, sono il “mondo da favola” che Calvani vorrebbe costruire per Bianca. Un pensiero che affida a instagram, alla rete, così che i pensieri possano farsi fluidi. “Sogna con gli occhi aperti”, le dice. “Spero che non smetta mai di farlo”. Le augura ciò che ha provato da sempre a fare lui: costruire le possibilità e i luoghi dove mettere radici e ali ai sogni, in terra e in aria.
Calvani, “scegliere cosa e chi vogliamo essere”
I sogni di Calvani sono un nucleo aperto, sono porte spalancate, sono strade e sentieri, non recinti
Un filo conduttore che unisce il progetto de Le Gusciane sono le esperienze. Le ritrovi nei racconti di Luca nella sala da pranzo o mentre cucina per gli ospiti che verranno a cena nel casale o negli oggetti che rendono caldo l’ambiente senza appesantirlo. Avvolgono ma non soffocano, abbracciano delicatamente e ti lasciano libero di vivere un’esperienza in “un luogo del mondo ma abbastanza lontano dal mondo stesso, un luogo dell’anima” dove – come invitano Luca e Alessandro – possiamo scegliere ogni giorno “cosa vogliamo essere”.
In fondo scegliere cosa e chi vogliamo essere è una ricerca continua e non è un caso che arrivi questo stimolo proprio da Luca, un uomo che vive di ricerca e curiosità, che si nutre d’esperienze, assimila, mette insieme i pezzi e crea a sua volta nuovi progetti che non riguardano solo se stesso. Che non sono solo quelli di persona, di personaggio, di imprenditore dell’ospitalità. Vanno oltre. Perché i sogni di Calvani sono un nucleo aperto, sono porte spalancate, sono strade e sentieri, non recinti. Come il suo casale intorno al quale sta costruendo un nuovo racconto di Camaiore e dei suoi borghi, di quella natura sfacciatamente bella e ancora selvaggia, le cascate e i rivoli d’acqua, i mulini, le ferriere. Camaiore che non è solo paese, solo lido e mare. Ha talmente tante personalità, influenze e storie che è difficile incasellarla, difficile stabilirne i contorni.
Se dovessi raccontare chi è Luca Calvani lo paragonerei al libeccio che quando dice di soffiare non ce n’è per nessuno
Se dovessi raccontare chi è Luca Calvani forse lo paragonerei a Camaiore, alle sue infinite tonalità di verde, a quelle strade che si inerpicano sulle montagne, alle diritture che sfociano al mare. A quell’azzurro che in certi giorni ti regala la pace, al libeccio che quando dice di soffiare non ce n’è per nessuno. Se dovessi raccontare chi è Luca Calvani forse direi che è figlio di questa terra complessa che sa regalare ispirazione, pace, equilibrio e una buona dose di coraggio per realizzare i sogni. Luca li stringe dentro quella serra di vetro appena fuori dal bosco e li libera nella corsa dei suoi bassotti tra le piante di lavanda. Li avvolge in una calda coperta di lana da tenere stretta sulle gambe mentre fuori l’aria è ancora pungente. Li condivide, insieme ai suoi ospiti, tra racconti di vita e un calice di vino.
Perpetuare bellezza (non solo a Cortesie per gli ospiti)
La nuova ospitalità è questa. Calore e condivisione. Emozione e ispirazione. Ricerca, dettaglio, armonia. In fondo a Cortesie per gli ospiti non potevano scegliere miglior compagno di viaggio di Luca Calvani, l’uomo che porta in dono ai viaggiatori il lusso dell’esperienza più autentica e che sì, progetta il futuro in una frazione di campagna che lui ha saputo nutrire con quelle influenze internazionali che hanno segnato la sua vita. E’ il mondo che mette radici a Pontemazzori, il rifugio in cui Calvani torna, da cui riparte. Il rifugio dell’anima che prende forma, quello su cui costruire altri pezzi di vita. Un alveare, un olivo, un muro a secco. Incontri, luoghi, persone, pensieri, animali, natura. Questa è la nobile bellezza che perpetua oggi Luca Calvani.