Il 7 agosto del 1420, esattamente 603 anni fa, prese il via la costruzione della Cupola del Duomo di Firenze di Filippo Brunelleschi. Come si racconta sul sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore, l’evento fu salutato con una grande cena d’inaugurazione a base di meloni e vino.
L’opera dei record
La cupola del Brunelleschi è senza dubbio il simbolo del Rinascimento italiano, “la più grande volta in muratura del mondo, col maggior diametro della storia e la prima opera di architettura moderna in grado di superare quelle dell’antica Roma”, si spiega.
Ci sono voluti 16 anni per costruirla, grazie al lavoro di un centinaio di operai specializzati. Un capolavoro di ingegneria, ben spiegato da alcuni numeri: 4 milioni di mattoni, con un peso complessivo stimato intorno alle 28mila tonnellate, per un diametro esterno di 54,8 metri e una elevazione di 116 metri da terra. Solo la lanterna sommitale, è alta come un palazzo di sei piani, ed è fatta di 600 tonnellate di marmo bianco.
Il segreto della sua costruzione è ancora ben custodito tra le pieghe della storia. Ecco quel che sappiamo. Furono costruite due cupole, “una di sostegno all’altra e che nello spazio intermedio alle due calotte sono inseriti due costoloni centrali e due di spigolo per ogni vela e una serie di arconi orizzontali. Tutto è rinforzato da catene nascoste che la cingono”.
Altra grande novità per l’epoca furono le macchine ideate da Brunelleschi per innalzarla, “gru e argani mossi da animali”. L’opera fu condotta su ponteggi aerei, dotati di ascensori e parapetti”. Si sa anche “che non furono costruite centine di sostegno” e ancora oggi gli studiosi non sono concodi suui metodi utilizzati per il suo completamento.
Un capolavoro unico, ancora avvolta da mistero, che rende ancora più affascinante la sua abbagliante bellezza.
