Il suo profumo è inconfondibile ed è uno degli ingredienti più apprezzati della cucina italiana. Parliamo del tartufo, ovvero uno speciale fungo che “vive” sottoterra, vicino ad alberi o arbusti, con i quali vivono in simbiosi.
La Toscana, con i suoi boschi di querce, poppi, salici, tigli, pini, cisti, è una regione importante per la produzione di tartufi. Qui si possono trovare (in autunno ma anche in altre stagioni) molte specie: il tartufo bianco (Tuber magnatum Pico), il più pregiato, ma anche il tartufo marzuolo (Tuber borchii Vitt.), il tartufo scorzone (Tuber aestivum Vitt.), il tartufo uncinato (Tuber uncinatum Chatin), il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum Vitt.) e il tartufo nero d’inverno (Tuber brumale Vitt.).
Il tartufo bianco pregiato
Il tartufo bianco pregiato è presente in alcune aree dell’Appennino nord-orientale (zone del Mugello, del Casentino e della Valtiberina) e in una fascia collinare centrale piuttosto ampia che si estende dal Valdarno inferiore fino al confine col Lazio (San Casciano dei Bagni). La produzione interessa le aree di: Valdarno Inferiore, Colline Sanminiatesi, Valdera, Volterrano, colline del Chianti, Valdelsa, Val d’Arbia, Crete Senesi, parte della Val di Chiana e della Val di Paglia.
Il tartufo nero pregiato
Questo tartufo è presente in maniera sporadica in Toscana e la produzione risulta pertanto piuttosto contenuta. Le tartufaie si caratterizzano per i terreni calcarei e sassosi e per le condizioni di forte soleggiamento, per questo l’area di diffusione di questa specie riguarda prevalentemente i monti del Chianti, il Mugello, la Montagnola senese, il Casentino e la Val di Chiana.
Il tartufo marzuolo
Il tartufo marzuolo, detto anche bianchetto, è molto diffuso in particolare nelle pinete litoranee di pino domestico e pino marittimo, ma è frequente anche nelle zone collinari interne, in boschi di querce o di pini. Nella Maremma Grossetana si può trovare nei territori di: Follonica; Scarlino; Magliano in Toscana, Orbetello; Castiglione della Pescaia; Grosseto; Monte Argentario; Capalbio.
Lo scorzone e l’uncinato
Lo scorzone si adatta a vivere in diverse tipologie di ambienti e, quindi, è diffuso in tutta la Toscana. La specie si può trovare frequentemente su terreni calcarei, in presenza di boschi di querce, pinete di pino nero o boschi misti, dal livello del mare fino a 1000 metri di quota.
L’uncinato si trova con minor frequenza, preferendo ambienti più freschi e ombrosi riscontrabili, in Toscana, nelle aree di alta collina e di media montagna.
Eventi, feste e iniziative
In Toscana inoltre sono sempre più popolari iniziative, mostre-mercato, sagre e feste paesane che omaggiano il “re” della tavola.
Tra ottobre e novembre, ad esempio, si svolge ogni anno Volterragusto, la grande manifestazione dedicata al tartufo bianco locale, con la mostra mercato dei produttori del territorio, dove assaggiare e acquistare vino, olio, salumi, formaggi e artigianato. Nello stesso periodo si tiene la mostra mercato del tartufo bianco delle Crete Senesi a San Giovanni d’Asso, una grande festa dedicata al pregiato tubero dove scoprire tutti i sapori del territorio, dal pecorino al vino Doc Orcia, fino al miele e all’olio extravergine d’oliva.
Per tre weekend di novembre San Miniato si anima con la mostra mercato nazionale del tartufo bianco: un appuntamento che richiama turisti e foodies da tutta Italia e non solo.
Gli amanti del tartufo scorzone, invece, possono segnarsi in agenda la sagra di Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, nel mese di agosto; mentre a Certaldo, in provincia di Firenze, la primavera si apre con la sagra del tartufo marzuolo.