“Sono nata il 12 giugno 1922 in una città bellissima, Firenze. Non ci crederete ma il caso ha voluto che la strada dove sono nata si chiamasse proprio via delle Cento Stelle”, così Margherita Hack, la grande astrofisica, amava ricordare le sue origini e oggi la sua città natale le ha dedicato un grande murales dal titolo significativo “1922-2022. Made of star stuff”.
L’opera di arte urbana, che celebra il centenario della scienziata, è stata realizzata dall’artista ucraino Aec Interesni Kazki su una parete della scuola “Dino Compagni” in via Sirtori, a Campo di Marte, proprio vicino a dove era nata Hack. Commissionata dalla galleria fiorentina Street Levels Gallery per il Comune di Firenze, l’opera si estende su una superficie di oltre 160 metri quadrati, in cui l’artista si è cimentato con il tema della cosmologia e del progresso scientifico, inserendolo all’interno del contesto urbano fiorentino. Il work in progress, iniziato venerdì 2 settembre, si è concluso a domenica 18 settembre e questa mattina si è tenuta l’inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità cittadine.
Cosmologia e scienza si incontrano nel murales di Aec
Aec Interesni Kazki è noto a livello internazionale per la sua pittura surrealista, ispirata alla scienza, alla cosmologia, ai tempi passati. Nel suo murales, l’artista ha unito l’immagine mitologica greco-egiziana di Zeus Ammone, dio del cielo, con quella di Margherita Hack. Dai miti antichi fino alla scienza moderna, Aec è uno dei pochi muralisti internazionali in grado di raccogliere l’eredità di temi complessi che intrecciano la natura, l’essere umano e il sovrannaturale. Il risultato della sua ricerca artistica è un alfabeto evocativo estremamente riconoscibile, capace di unire il figurativo e l’allegorico senza scadere nella banale riproduzione didascalica. La sua narrativa mette le radici nel passato, dalla storia del cosmo fino a quella della civiltà umana, per rinnovarsi continuamente grazie alla sua visione immaginifica e alla singolare stilizzazione surrealista.
L’artista ucraino considera il proprio lavoro come “un’opportunità per comprendere le ragioni mistiche dell’Universo” e proprio questa ambizione lo accomuna alla Hack: lui con il pennello, lei con gli strumenti ottici, entrambi instancabili ricercatori dell’ignoto.
Il titolo “Made of star stuff” riprende una citazione di un celebre astrofisico di origine statunitense, Carl Edward Sagan, che in poche parole riesce racchiude il significato veicolato dall’opera stessa: “Noi siamo il modo attraverso cui l’universo conosce se stesso. Una parte della nostra esistenza sa che è da lì che veniamo. Desideriamo tornarci, e possiamo farlo, perché il cosmo è anche dentro di noi. Siamo fatti di stelle”.
Un anno di eventi per Margherita Hack
“Questa è la scuola più bella Toscana, forse d’Italia, ospita centinaia di studenti con le più moderne tecnologie – ha commentato il sindaco di Firenze intervenendo all’inaugurazione del murales – in una scuola moderna come questa vogliamo ricordare le radici della nostra comunità e Hack è sicuramente uno di quei simboli delle radici di Firenze, donna di scienza e anche grande amante della cultura. Un altro aspetto per noi molto bello e significativo è che l’artista sia ucraino, molto conosciuto in tutto il mondo che purtroppo non può più lavorare nel suo paese a causa della guerra. Questa è solo una delle tante iniziative del centenario perché è iniziato solo qualche mese fa”.
Il centenario dalla nascita di Margherita Hack infatti si è aperto lo scorso 12 giugno nel capoluogo toscano con una serie di iniziative speciali, tra cui due giornate di conferenze pubbliche organizzate dalla sede Inaf di Arcetri, dove la scienziata svolse la tesi di laurea, e dal Museo Galileo, Università di Firenze e Comune di Firenze. Inoltre è stata posata una targa commemorativa nella sua casa natale, in via Caselli, che si unisce all’altro luogo della città intitolato all’astrofisica nel 2020, ovvero il viadotto tranviario a Novoli. Inoltre il Comune ha dedicato alla Hack l’anno scolastico delle scuole medie e superiori.