La Festa della Toscana come momento per ribadire la volontà di difendere diritti fondamentali spesso calpestati in varie parti del mondo. E per stimolare una riflessione ed un impegno che devono essere costanti. Così il presidente Eugenio Giani è intervenuto alla seduta solenne del Consiglio regionale in occasione della Festa ricorrenza.
Mercoledì 30 novembre, per la Festa della Toscana, il Cinema La Compagnia di Firenze ha ospitato l’iniziativa che celebra la Toscana: la prima ad abolire la pena di morte grazie all’intuizione di Pietro Leopoldo. La prima a sancire la libertà di espressione, in tutte le sue forme così come sancito dall’articolo 21 della Costituzione.
Alla seduta sono intervenuti i presidenti di assemblea legislativa e giunta Antonio Mazzeo ed Eugenio Giani; Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e la giornalista Federica Angeli che ha portato la sua testimonianza.
Come voluto dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, da quest’anno al ricordo di quella scelta rivoluzionaria si unisce l’attenzione al presente e al futuro. “Dopo i nuovi diritti e la lotta ai linguaggi d’odio, nel 2022 dedichiamo la Festa della Toscana alla libertà d’espressione. Crediamo che questo sia un modo per spiegare, soprattutto ai più giovani, che vogliamo continuare a stare dalla parte giusta della storia ma soprattutto per far in modo che le nuove generazioni possano prendere il testimone dei valori che la Toscana incarna”.
Non è mancato un appello “ai ragazzi più giovani, affinché non siano mai indifferenti, non si voltino mai dall’altra parte, anche quando alcune questioni sono lontane da noi”. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha ricordato le tante realtà dove i diritti umani oggi sono ancora calpestati. “Noi oggi vogliamo mandare un messaggio forte di civiltà – ha concluso Mazzeo – la Toscana vuole essere parte attiva e dimostrare di essere da sempre una terra che non si è voltata dall’altra parte. Come prima al mondo ha abolito la pena di morte e che sulle sue battaglie di civiltà vuole fare la sua parte“.
Qui la registrazione della seduta solenne del Consiglio Regionale
Il presidente della Regione ha ricordato come da 22 anni il 30 novembre ha un ruolo chiave per la Toscana. “Dal 2000, ogni 30 novembre – ha detto Giani -, la Toscana vive la sua festa, l’occasione per mostrare un tratto fondamentale della propria identità. Una festa nata come manifestazione identitaria e col passare del tempo trasformata in un simbolo a difesa dei diritti irrinunciabili di tutti gli individui. La Regione dei diritti civili e sociali”.
Dalla decisione di Pietro Leopoldo nel 1786 ad oggi è stato un crescendo di momenti di riflessione ed eventi: “organizzati per rivendicare i diritti che derivano direttamente dall’articolo 2 della Costituzione, ed allo stesso tempo per ribadire i doveri che tutti abbiamo di essere parte attiva nel difenderli. Un equilibrio su cui si fonda la società”.
Giani ha rivendicato la volontà della Toscana di “essere in prima fila sul terreno dei diritti, auspicando che anche sul piano internazionale ci possano essere maggiori solidarietà, forza ed energia per portare avanti una battaglia che merita di restare centrale, perché attuale“. Non sono mancati riferimenti alla Cina e alla Russia alla lotta delle donne iraniane e all’Ucraina. “Il 30 novembre deve continuare ad essere una giornata – ha concluso – per puntare e mantenere l’attenzione su tutto questo, e con la Toscana sempre in prima fila e un gradino avanti per la tutela ed il riconoscimento dei diritti civili basilari”.
Il messaggio di Liliana Segre
La senatrice a vita Liliana Segre ha inviato un messaggio al Consiglio regionale per la Festa della Toscana richiamando il tema principale dell’articolo 21 della Costituzione. “Tema dei più delicati, in tutti i tempi, ma forse particolarmente oggi, epoca in cui da una parte l’accesso alle informazioni è più aperto e generalizzato, dall’altra si prospettano rischi e problemi nuovi -ha scritto-. I media oggi sono infinitamente di più e immediatamente disponibili ai singoli cittadini, eppure la diffusione di notizie false, tendenziose o anche discorsi d’odio e altre forme di discriminazione aumenta esponenzialmente e pone in crisi libertà e livello di civiltà“.
Covid, senza libertà di ricerca niente vaccino
La presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Maria Chiara Carrozza ha sottolineato come “la ricerca, il progresso scientifico, si nutre della libertà, si fonda sulla verità sociale, che si raggiunge e si mette in discussione con il pluralismo delle idee e dei contributi. Un esempio per tutti, quello dei vaccini: abbiamo avuto la fortuna di vivere in un paese democratico, nell’Europa democratica, dove è stata messa in gioco la concorrenza di più idee, tecnologie e soluzioni per arrivare ad un vaccino contro il Covid. Senza questo sforzo concorrente, uno sforzo democratico – ha concluso Maria Chiara Carrozza –, non avremmo oggi un vaccino che ci preserva e non staremmo tutti così tranquilli insieme in questa sala”.
Alla conclusione, il corteo dei Gonfaloni ha raggiunto l’Arengario di Palazzo Vecchio. Presenti anche numerosi gonfaloni dei Comuni che hanno aderito.
Il programma della giornata seguirà nel pomeriggio con la visita, alle 15.30, del presidente Mazzeo alla tomba di Gregory Summers a Cascina. La Festa della Toscana si concluderà alle 21 con lo spettacolo Voci di Libertà, già sold out, con TLON, Gaia Nanni, Ginevra Di Marco, Giovanni Truppi, Vasco Brondi. Qui informazioni più dettagliate.
Durante tutta la giornata di oggi sarà possibile visitare gratuitamente il Museo Nazionale del Bargello, il Museo delle Cappelle Medicee e il Museo di Palazzo Davanzati.