Quest’anno a fine ottobre Lucca sarà più silenziosa del solito. Non si terrà infatti la consueta invasione pacifica, colorata e allegra dei cosplayer di Lucca Comics and Games che ogni anno si sparpagliano per quattro giorni per le strade e sulle mura della città toscana facendo sorridere appassionati o semplici passanti con i loro costumi.
La pandemia di Coronavirus ha colpito pesante anche a Lucca che si è vista annullare le due manifestazioni più importanti che portavano centinaia di migliaia di persone con una ricaduta economica davvero significativa. Prima è stato cancellato il Lucca Summer Festival, poi il Lucca Comics and Games che quest’anno si è trasformato in Lucca Changes.
A causa del Dpcm del 24 ottobre che vieta l’apertura dei luoghi della cultura come cinema, sale da concerto e teatri le attività e gli spettacoli già programmati per Lucca 2020 andranno ‘in scena’ online e in televisione grazie alla partnership con Rai e Rai Play. Lo sforzo degli organizzatori che hanno comunque voluto tentare di organizzare un’edizione in presenza è stato enorme, tantissime le idee, le energie e i soldi spesi per un’edizione che non porterà quest’anno a nessun ricavo economico. Il programma da giugno fino ad oggi ha subito continue modificazioni per cercare di rispettare le norme dettate dallo Stato italiano per contrastare la diffusione del Covid-19. L’edizione 2020 in ogni caso ci sarà con tantissimi eventi da poter seguire in streaming e gratuitamente da casa.
La nostra intervista a Emanuele Vietina direttore di Lucca Crea Srl.
Ci avete provato fino all’ultimo a organizzare un’edizione di Lucca Comics in presenza e poi per un soffio non ci siete riusciti. C’è però in ballo una straordinaria collaborazione con la Rai che permetterà di vedere tantissimi show e presentazioni online
Ti dirò, noi fin dall’inizio eravamo consapevoli che proprio Lucca, il luogo è lo spettacolo, è il patrimonio monumentale e rinascimentale della Toscana. Il luogo esalta lo spettacolo, Lucca Comics non può essere una fiera digitale, è impossibile. Quindi quello che per noi era importante era mantenere il ‘set’ scenografico. Quello che sfioriamo per un soffio è la possibilità di avere nelle sale dove si svolgeranno gli spettacoli anche il pubblico. Certamente la performance di Amanda Sandrelli, Cristina D’Avena, o il dialogo di Zerocalcare senza i fan saranno diverse, però sapevamo fin dall’inizio che percorso avremmo fatto. La collaborazione con la Rai è un unicum anche perchè ci permetterà per la prima volta di annunciare i premi del gioco e del fumetto dell’anno in televisione. Lo facciamo attraverso un rotocalco “Wonderland” su Rai4 che è stato uno sdoganatore di questo mondo. Poi Rai addirittura ci ha messo disponibile un’intera parte di Rai Play un rullo di 20 contenuti. Così gli autori che i fan avrebbero potuto incontrare a Lucca come Paolo Barbieri, Go Nagai, Junji Ito il maestro dell’horror giapponese e altri grandi autori saranno visibili in televisione. Gli eventi online sono oltre 200, di questi 200 20 vengono registrati da tre studi di Lucca: il teatro San Girolamo, il teatro del Giglio e il palazzo della Cavallerizza. Questi tre luoghi diventeranno studi di registrazione senza pubblico ma aperti alla stampa in numero limitato. La mostra a Palazzo Ducale sui Dreamers rimane e sarà digitalizzata, anche questa sarà visibile online. Quindi del lavoro fatto niente si è perso.
Devo dire che vi siete sempre mossi con estremo senso di responsabilità, nelle decisioni che via via avete preso per il festival
Siamo sempre stati un passo indietro alle indicazioni normative del governo. A luglio si potevano ancora fare le fiere e noi abbiamo rinunciato alla fiera. Al penultimo Dpcm si potevano ancora tenere aperti gli store e abbiamo deciso di chiuderli.
Ho seguito con grande attenzione la conferenza stampa che avete trasmesso in diretta su Facebook e ho notato molti commenti ‘arrabbiati’ dei fan di Lucca Comics che dicevano “dovevate annullare mesi fa”. Io ho letto soprattutto la rabbia e il dispiacere di essersi visti portare via una manifestazione che è tra le più amate in Italia e non solo. Come se qualcuno gli avesse mostrato la “torta” per poi portargliela via
Io credo che sia correttissimo quello che tu dici. La conferenza stampa è stata seguita da 1800 persone collegate durante tutto il tempo, quindi probabilmente le persone fisiche sono state ancora di più. Quello che ti posso dire è che Lucca Comics si definisce un “community event” e quando sei una comunità accetti anche il dissenso. Noi in un anno come questo abbiamo provato a investire dei soldi, perchè questa roba non si fa gratis. Quest’anno non ci sono ricavi, ma l’obiettivo che avevamo non era quello di “passare la nottata Covid” ma provare a regalarci sei mesi di laboratorio, in cui elaborare delle modalità, sviluppare dei prototipi per rafforzare il progetto del 2021. Inoltre c’è un altro elemento, noi non sappiamo quando torneremo alla normalità, forse autunno 2023, questo vorrebbe dire altri due anni con dei Lucca Comics non normali. Quindi abbiamo pensato di mettere dei prototipi nella “galleria del vento” e vedere quale di questi si può innestare nel futuro. Devo dire che la risposta per i Campfire per esempio è stata ottima, abbiamo promosso una rete di collaborazione con oltre 180 negozi indipendenti in tutta Italia, questo è stato un esperimento straordinario che speriamo ci rimanga per il futuro.
É stata molto criticata anche la scelta di collaborare con il “colosso” Amazon
Perchè abbiamo avviato questa collaborazione? Tutti hanno fatto panel online ma nessuno ha convertito alla vendita. A noi è venuta l’idea di fare panel e presentazioni online che avranno un “bottone” che rimanda direttamente ai fumetti o ai giochi di cui si parla per poterli acquistare. Questo non per fare un favore ad Amazon, ma per fare un favore all’editoria e agli autori. Lucca è una festa, ma è una festa che produce risorse per l’editoria e abbiamo voluto mantenere il booster di vendita sul territorio nazionale. Amazon ci ha aiutato a creare una cosa che non si è mai vista. Un portale che ha un cluster di due milioni di utenti per il nostro mondo. Chiaramente è l’unico soggetto al mondo che vende tutto: costumi, giochi, libri, fumetti, dvd. Potevano tranquillamente ignorarci, non credo che noi abbiamo spostato il fatturato di Amazon, loro ci hanno dato una grande occasione. Dopo di che il dissenso della community è giusto, noi siamo qui per leggerlo, per capirlo, per interpretarlo. Siamo felici anche che sia stato mostrato dissenso perchè anche così testiamo la resistenza del progetto che portiamo avanti.
Lucca Comics si rivolge ai fan del fumetto, dei games, del cinema. Ma dall’altra parte ci sono editori grandi e piccoli e negozi che vedevano in Lucca una grande occasione per vendere. Tu puoi tastare con mano la reale situazione di questi soggetti, cosa puoi dirci? C’è crisi anche per loro?
Noi abbiamo cercato di ricostruire un “effetto Lucca”, abbiamo cercato di abbracciare tutti. Per quegli operatori che lavoravano al dettaglio la situazione è sicuramente complessa. Chi lavora sulle fiere e per le fiere sta vivendo una grossa crisi. Per quello che riguarda più globalmente l’editoria la situazione è più a macchia di leopardo. Alcuni editori mi dicono che tutto sommato non hanno registrato un grosso calo, magari sono cambiati i canali di vendita. Ma in un momento in cui non puoi fare vacanze e con tanto tempo libero a casa questi comparti hanno perso meno di altri. I giochi per esempio sono cresciuti molto in questa fase.
Segui tutti gli eventi di Lucca Changes: https://www.luccachanges.com