Da rifiuti a risorse per il florovivaismo. È questa l’idea di base del progetto Focus (Filter of Cigarettes reUse Safely) che prevede la trasformazione dei mozziconi di sigaretta in substrato inerte, ovvero una base biodegradabile per la coltivazione di piante ornamentali e di arbusti.
La sperimentazione è partita un anno fa da Capannori, la capitale italiana della Strategia Rifiuti Zero. Proprio qui infatti sono stati posizionati dei recipienti per la raccolta di questi residui altamente inquinanti per l’ambiente urbano. I mozziconi sono stati poi trattati attraverso un procedimento termico per ottenere da un lato i filtri puliti e dall’altro un liquido di scarto. I primi hanno dato origine a un contenitore di crescita per molte specie vegetali; il materiale fluido, invece, è stato parallelamente convertito in acqua decontaminata e biomassa per la produzione di biocarburanti.
Un esempio di economia circolare
E così, dalle cicche di sigaretta sono nate e sono state seminate 5 specie di piante (lavanda, salvia, rosmarino, oleandro e pungitopo) che tra alcuni mesi andranno ad abbellire le aiuole e gli spazi pubblici del territorio di Capannori, costituendo un esempio significativo di economia circolare.
“Siamo molto soddisfatti che questo progetto, che rappresenta una nuova sfida nell’ambito della strategia ‘Rifiuti Zero’, stia diventando operativo – ha affermato il sindaco Luca Menesini –. È infatti iniziata la fase sperimentale in laboratorio per trasformare un rifiuto non riciclabile, come quello dei mozziconi di sigaretta, in risorsa, ovvero in substrato inerte per la coltivazione di piante”.
Contro i mozziconi abbandonati
Il progetto Focus, promosso dal Centro interdipartimentale ‘Enrico Avanzi’ dell’Università di Pisa, il Dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari e Agro-ambientali (DiSAAAa) e Ascit, con il cofinanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, vuole invitare tutti i cittadini fumatori a non gettare i mozziconi di sigaretta a terra che impattano negativamente sul paesaggio e sulla salute pubblica.
L’impegno dell’Università di Pisa
“Dopo un anno di prove ed analisi di laboratorio – ha dichiarato Lorenzo Guglielminetti, professore dell’Università di Pisa e coordinatore del progetto – finalmente sono state seminate le prime specie ornamentali e nel giro di alcune settimane avremo le piantine che passeranno dai semenzai ai vasi biodegradabili che contengono il substrato sperimentale e che saranno poi utilizzati per la piantumazione finale. Questo rappresenta un momento importante, il passaggio da una innovazione sperimentale ad una applicazione tangibile e presto fruibile dai cittadini”.