“Acquistate alberi di Natale veri”: l’appello di Coldiretti Toscana quest’anno suona come grido di allarme per il settore del florovivaismo che in poco tempo ha visto crollare fino al 75% il proprio giro di affari per i gravissimi colpi di coda della pandemia. E per le feste non va certo meglio. “Siamo a meno 25 % sugli alberi di Natale consegnati a supermercati e garden per la vendita diretta. A causa delle restrizioni e della chiusura delle attività in questo secondo lockdown la consegna di abetiai punti vendita si è molto ridotta. Un brutto segnale, anche perché non abbiamo certezze sulla quantità effettiva mente venduta”, commenta Raffaello Betti, direttore della Coldiretti di Arezzo.
La Toscana, è bene ricordarlo, è una delle regioni dove si coltivano il numero maggiore di abeti naturali, con oltre 3 milioni di esemplari tra il Casentino, Valtiberina e Pistoia, mentre tra la Versilia e la provincia di Massa Carrara si producono circa 4 milioni di stelle natalizie, con un fatturato tra i 15 ed i 17 milioni di euro.
Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati come una qualsiasi altra pianta ornamentale e provengono da vivai autorizzati dalla Regione Toscana. Ogni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura di esemplari “non per uso forestale”. Inoltre la Regione attua controlli annuali per verificare l’idoneità delle pratiche agronomiche e formali che l’azienda è tenuta a rispettare.
“In maniera impropria continuano a chiamare l’albero finto ecologico, quando è esattamente l’opposto”, aggiunge poi Betti. E in effetti guardando i numeri forniti da Coldiretti, di sostenibile non c’è nulla. “Gli alberi di Natale in plastica sono prodotti all’estero, vengono trasportati attraverso i continenti nel nostro Paese. Per produrre un chilo di plastica si consumano 2 kg di petrolio e la relativa combustione comporta l’emissione in atmosfera di 2-3 kg di CO2. Considerando che il peso di un albero di plastica medio è 10 kg, il consumo di petrolio per la produzione è di 20 kg, con relative emissioni in atmosfera di CO2 pari a 40-60 kg”. Moltiplicando per il numero di alberi di plastica venduti ogni anno – circa mezzo milione – l’impatto è evidente. Relazione invertita per l’abete: ogni albero toglie dall’atmosfera 47 kg di CO2 e un ettaro produce ossigeno per 45 persone.
Coldiretti offre poi una serie di suggerimenti per curare gli abeti in casa durante le feste: vasi capienti, tenerli lontani da fonti di calore, annaffiarli regolarmente e aggiungere anche del ghiaccio alla terra per rinfrescare le radici. Anche caricarlo poco di addobbi e luci è un buon consiglio, per non nascondere troppo la sua bella semplicità.