Sono attive da ieri le tre centrali di tracciamento toscane dei contatti Covid-19, per arginare la diffusione del virus. Sono state allestite nei giorni scorsi presso i tre poli fieristici di Arezzo, Carrara e Firenze e da ieri sono tutte pienamente operative.
Al lavoro circa 500 tracciatori, tra medici, infermieri, tecnici sanitari della prevenzione, assistenti sociali e studenti degli ultimi anni di medicina e infermieristica. Sono stati formati appositamente per questo incarico: 250 addetti sono operativi presso la centrale dell’Area vasta centro, 150 in quella della Nord Ovest e 100 in quella della Sud Est.
Al lavoro per frenare i contagi
“È un impegno preso, dettato dalla necessità del momento, che abbiamo cercato di rendere concreto nel più breve tempo possibile, vedo che i giovani tracciatori appena formati, tutti validi professionisti, cominciano a ingranare, fornendo il loro validissimo contributo alla nostra battaglia anti Covid” ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani, che ieri si è recato alla Fortezza da Basso di Firenze, per un sopralluogo nei padiglioni dove sono state allestite le postazioni per il tracciamento.
“A breve verificheremo l’efficacia di questo strumento di tracciabilità, che ritengo utile per ricostruire la filiera dei contatti e agire di conseguenza per la tutela della salute dei cittadini” ha concluso Giani.
136mila euro per le 500 postazioni di tracciamento
Le apparecchiature informatiche per gli operatori aziendali, che svolgeranno l’attività, sono state fornite da Estar (Ente per il supporto tecnico amministrativo regionale) per tutte e tre le centrali.
“Sono state rese disponibili, configurate in loco da personale di supporto dedicato, 250 postazioni per la centrale dell’Area vasta centro, 150 per la Nord Ovest e 100 per quella Sud Est – aggiunge Monica Piovi, direttore generale di Estar – ogni postazione è composta da telefono cellulare, sim voce&dati e pc portatile, tutti acquisiti in modalità noleggio, per un importo complessivo, nei primi tre mesi di attività, di circa 136mila euro. È previsto un supporto on-site continuo delle tre sedi, con sostituzione degli apparati eventualmente guasti entro la giornata successiva.”