Dallo Spid al Pago Pa, ma anche wifi pubblico e competenze digitali di amministratori e cittadini. Le sfide per la transizione digitale sono tante, complesse ma non impossibili, e per vincerle la Regione Toscana sta mettendo in campo azioni puntuali su vari livelli, che traducano le risorse del Pnrr in benefici quotidiani per i cittadini. Per farlo davvero bene è necessario capire lo stato dell’arte ed ecco che Regione, Anci Toscana ed Upi (ossia le associazioni dei Comuni e delle Province), hanno scattato territorio per territorio una fotografia, registrando i risultati raggiunti ma anche ciò che manca, i bisogni e le richieste.
Ed è proprio con il Piano nazionale di rispresa e resilienza che si può fare davvero il salto di qualità. “Con il Pnrr – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – sono state stanziate risorse importanti per omogeneizzare la digitalizzazione del Paese. Il dialogo con i territori è comunque articolato, vanno conosciuti i singoli contesti e peculiarità per utilizzare al meglio e in modo mirato i fondi a disposizione. Questa ricerca sarà dunque di grande aiuto”.
Un’indagine utile a rispondere al meglio ai prossimi avvisi connessi alla digitalizzazione, per definire la nuova agenda digitale regionale che punti ad una reale innovazione e non sottovaluti mai la cybersecurity. Si sono così raccolte le risposte di tutti i Comuni toscani in precisi ambiti, come la formazione del personale, le migrazioni sul cloud, la diffusione di sportelli di attivazione Spid (l’identità digitale indispensabile ai cittadini per accedere ai servizi on line), le app IO e Pago PA, la connettività e la cultura digitale dei cittadini.
L’Italia, per innovazione e digitalizzazione, si colloca tra gli ultimi in Europa. “Dobbiamo fare ogni sforzo per uscirne. Ma il nostro obiettivo e la nostra prima preoccupazione è garantire pari diritti ed opportunità di innovazione digitale anche agli enti più piccoli e lontani dai grandi centri urbani – aggiunge l’assessore ai sistemi informativi della Regione, Stefano Ciuoffo – Non partiamo da ora: molto lavoro è già stato fatto, ma dobbiamo proseguire su questa strada di supporto capillare ed intermediazione, valorizzando le singole esperienze nelle frontiere dell’innovazione. E naturalmente dobbiamo aiutare i cittadini meno ‘digitali’, sostegno che stiamo fornendo con l’iniziativa Connessi in buona compagnia”.
La ricerca: cosa chiedono i Comuni
Dalla ricerca emerge che il 17% dei Comuni toscani ha già approvato un documento per la transizione digitale e il 31% per cento lo sta redigendo. Il 50% dei Comuni chiede approfondimenti o nuove funzionalità sui servizi regionali esistenti. In particolare si fa riferimento a:
- Start, la piattaforma per le gare telematiche con più di 500 enti aderenti ed oltre 30mila procedure gestite nell’anno;
- Star, lo sportello unico regionale per le attività produttive che gestisce più di 90mila istanze digitali l’anno;
- Iris, servizio per i pagamenti elettronici verso PagoPA con transazioni per 35 milioni di euro l’anno, 320mila pagamenti e oltre 160 enti toscani aderenti;
- la piattaforma Arpa, per la gestione delle idendità Spid (un milione di accessi al mese);
- Smart Regione, la piattaforma big data regionale.
Interesse anche per l’attivazione di una piattaforma regionale di gestione dei concorsi a livello regionale, che la Regione ha già in programmazione. Tutti i Comuni necessitano poi anche un supporto sul fronte della sicurezza informatica. Tre Comuni su quattro chiedono formazione su più temi.
Quanto al cloud – lo spostamento di app, applicazioni e banche dati in uno spazio condiviso – un comune su quattro (26%) dichiara di avere una migrazione già in corso (il 5 per cento l’ha già anche già completata) e il 60% richiede un supporto di formazione. Interessate anche le Province. La Regione offre a tutti i territori il Sistema Cloud Toscano, una serie di datacenter collegati e ad altissima velocità che ospita più di 4mila sistemi informativi virtuali e fisici, oltre 2 milioni di Giga e più di trecento enti che li utilizzano.
L’alfabetizzazione digitale dei cittadini
Oltre 40 Comuni hanno affrontato il tema dell’alfabetizzazione informatica dei cittadini con sportelli dedicati e più di 50 con iniziative dedicate alla terza età, ma anche rivolgendosi in più occasioni a giovani, studenti, stranieri, professionisti ed imprese. Più di 140 Comuni hanno dichiarato di avere iniziative di wifi pubblico. Anche l’iniziativa regionale “Connessi in buona compagnia” si prepara a crescere: con il Pnrr, infatti, il progetto di alfebetizzazione digitale si estenderà oltre la fascia degli anziani e coinvolgerà altre categorie.
“Numeri utili e che fanno riflettere – commentano il presidente Giani e l’assessore Ciuoffo – luci e ombre che raccontano iniziative già in corso, la strada ancora da fare ed interessi sui fronti connessi ai prossimi avvisi Pnrr”.