L’isola di Capraia chiude un tratto di mare per proteggere la foca monaca che nelle ultime settimane è stata avvistata qui da diverse persone. Dopo sessanta anni infatti la Monachus monachus è tornata a visitare la grotta che prende il suo nome, nella costa occidentale dell’isola. Ieri il presidente dell’Ente Parco Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, ha firmato un’ordinanza di interdizione all’accesso del tratto di mare dell’isola, compreso tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote (nella costa occidentale dell’isola), dove è stato visto a più riprese un esemplare di foca monaca, il più raro mammifero marino in Europa, considerata una delle specie più minacciate del pianeta, con un contingente complessivo attuale stimato in soli circa 700 esemplari.
Dopo gli avvistamenti registrati nelle ultime settimane infatti, uno dei quali validato secondo la rigidissima procedura operata dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, le indagini sono proseguite con successo. Martedì scorso due esperte ricercatrici di ISPRA, Giulia Mo e Sabrina Agnesi, accompagnate dal presidente del Parco Giampiero Sammuri hanno effettuato un primo sopralluogo presso la Grotta della Foca applicando il protocollo di controllo delle grotte, condiviso dai ricercatori in Mediterraneo, e volto a non creare disturbo e a non spaventare eventuali animali presenti in grotta. Grandissima l’emozione quando la prima ricercatrice ha visto distintamente un bellissimo esemplare di Foca monaca all’interno della grotta che stava riposando, mentre il presidente e la collega aspettavano all’ingresso della grotta. Grazie alla cautela adottata ed all’aiuto della risacca, l’animale non si è accorto del sopralluogo in corso.
A partire da ieri dunque, si legge nell’ordinanza, “considerato che nelle ultime tre settimane, si sono registrate segnalazioni relative alla presenza di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus) nell’area protetta a mare dell’Isola di Capraia, all’interno del perimetro del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, è fatto divieto di accesso, in ogni forma e con ogni mezzo nel tratto di mare già classificato come zona B, compreso tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote”.
L’accesso sarà consentito esclusivamente al personale e ai mezzi autorizzati dall’Ente Parco per attività di ricerca e di monitoraggio, nonché ai mezzi di soccorso e alle unità navali delle forze dell’ordine deputate alle attività di sorveglianza.
Il Parco, dopo gli avvistamenti aveva immediatamente attivato contatti con il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e, in modo particolare, con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che ha potuto certificare la presenza dell’esemplare di foca monaca all’interno dell’area interdetta.