Un patrimonio di 89 prodotti a marchio Dop e Igp, 31 nel food e 58 nel wine, 32 consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, un impatto economico di 1,1 miliardi di euro. Sono i numeri della Toscana – la prima regione italiana per numero di denominazioni e la quinta per impatto economico – presentati a Siena ed elaborati dalla Fondazione Qualivita in occasione di BuyFood, l’evento di Regione Toscana e Camera di commercio di Firenze – PromoFirenze in corso fino al 2 ottobre e che, su una piattaforma on-line dedicata, ha calendarizzato 450 incontri business tra buyers di tutto 17 paesi di tutto il mondo e 45 imprese toscane selezionate.
Il valore economico del cibo toscano
“I prodotti agroalimentari non sono solo un fenomeno economico”
Un comparto, quello dell’agroalimentare toscano, che impegna 19 mila addetti nelle filiere, ha un valore economico nel solo food di 144 milioni di euro mentre nel vino sale a 961 milioni con un peso del 7% sull’intero valore nazionale. “Siamo convinti che i prodotti agroalimentari non siano solo un fenomeno economico” ha commentato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze. “Mantenere i riflettori accesi su queste grandi eccellenze è anche il modo migliore per poter ripartire celermente quando il quadro, dopo l’emergenza sanitaria, si sarà normalizzato”.
Innovazione Vs Pandemia
“Abbiamo cercato di sperimentare forme innovative di comunicazione tra buyer, produttori e venditori cercando di cogliere quelle che potrebbero essere le prospettive del futuro” ha spiegato Roberto Scalacci, direttore agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana. “Purtroppo non conosciamo i tempi in cui la pandemia ci consentirà di tornare a relazioni normali e quindi bisogna mettere in campo anche strumenti innovativi come il BuyFood”.
Toscana rurale 2030
Nell’ambito della prima giornata di BuyFood è stato annunciata anche “Toscana rurale 2030”, la nuova sfida lanciata dai consorzi di tutela delle Ig toscane per affrontare la fase di transizione sulla base della strategia europea biodiversity e farm to fork. A presentarla è stato il direttore generale della Fondazione Qualivita, Mauro Rosati.
La governance dei consorzi
“Sicuramente il patrimonio delle indicazione geografiche potrà aiutare questa transizione che rispetto agli anni Novanta avrà come ricadute una Toscana diffusa, integrata, ecosistemica, redditiva, bio-strutturata e bio-diversificata” ha detto Rosati. “In questo quadro i consorzi di tutela delle Ig toscane devono diventare veri e propri organi di governance, attraverso la crescita professionale e una idonea regolamentazione che permetta loro di pianificare lo sviluppo sostenibile e attuare azioni efficaci per accompagnare il cambiamento delle imprese associate e di tutto il sistema produttivo di qualità”.
Il valore dell’export toscano, Siena è prima
In Toscana il valore dell’export nel settore food Dop e Igp è di 63 milioni di euro. Per il 48% ha come mercato di riferimento gli Stati Uniti, il 24% la Germania, il 9% Uk, il 5% il Canada e il 3% il Giappone. Tra le province a maggior valore figura proprio quella senese con 504,4 milioni di euro, seguita da Firenze con 222,2 milioni e Grosseto con 105 milioni. Seguono Arezzo, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Massa-Cararra. Chiude Lucca con 6,7 milioni.