Sabato 17 giugno 2023 Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, ha consegnato il Leone d’oro alla carriera al regista toscano Armando Punzo, fondatore della storica Compagnia della Fortezza di Volterra.
Nella motivazione del premio si legge: “La ricerca del senso del teatro inizia quando ci si avventura in territori umani spinti dalla necessità di una propria, originale, identità culturale. Dove il palco si nutre della stessa vita concreta. Nel tentativo di comunicare attraverso l’isolamento, artistico e geografico; il carcere e le sue barriere. Forzare un limite, l’assenza di libertà che frantuma gli assiomi attraverso il Teatro per diventare rigogliosa mietitura. Ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà. Una forma visionaria di comunicazione distillando un linguaggio ricostruito all’ombra di un pregiudizio: lo spirito e la fantasia non hanno sbarre che contengano ma, soprattutto, siamo certi che siano gli Altri i prigionieri condannati ad un perimetro? I nostri limiti, le paure, il bisogno di affermazione sociale, la cecità verso il prossimo; rendere visibile il non palpabile, l’inconsapevole: un’utopia culturale di cui Armando Punzo e la Compagnia della Fortezza sono le fulgide incarnazioni”.
Visibilmente commosso, ricevendo il Leone d’oro Armando Punzo ha dichiarato: “Trentacinque anni fa ho chiesto di entrare nel carcere di Volterra e la cosa sorprendente è stata che dopo venti giorni sono entrato per mettere alla prova il teatro. Con la mia compagnia ho dimostrato che è possibile creare arte in un luogo destinato ad annichilire l’uomo, da un lato la massima chiusura del carcere e dall’altro la libertà del teatro”. Per Punzo, “se siamo qui vuol dire che è possibile fare altro, non dobbiamo guardare solo le pieghe buie, c’è possibilità di luce e di speranza“. Il ringraziamento del regista è andato al Comune di Volterra e alla Regione Toscana perché “per reggere e sostenere un progetto del genere, un progetto politico, ci vuole coraggio”.
Punzo ha poi annunciato due prossimi progetti: il “progetto necessario” della costruzione del primo teatro stabile all’interno di un carcere, “uno spazio più ampio per lavorare di più” e una tournée europea.
Il 51esimo Festival Internazionale del Teatro dal titolo “Emerald” è stato inaugurato proprio dalla Compagnia della Fortezza che ha portato in scena lo spettacolo “Naturae” al Teatro alle Tese dell’Arsenale.
Con la mia compagnia ho dimostrato che è possibile creare arte in un luogo destinato ad annichilire l’uomo, da un lato la massima chiusura del carcere e dall’altro la libertà del teatro
Risultato di un processo di ricerca durato oltre otto anni, Naturae nasce dalle riflessioni sul teatro shakespeariano iniziate da Punzo nel 2015 e dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges. All’ouverture seguono i quattro quadri La vita mancata, La valle dell’innocenza, La valle dell’annientamento, La valle della permanenza.
“Senza alcuna volontà iniziale – ha dichiarato Punzo – sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a sé stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. In questo lungo viaggio di auto-formazione due figure, lui e il bambino, sono diventate protagoniste di una nuova visione che ha spazzato via i fondamenti intoccabili della filosofia esistenziale dell’occidente, per la quale a partire dal ‘900 sembrava non essere più possibile sognare un nuovo uomo e un nuovo mondo”.
La Compagnia della Fortezza
La storia della Compagnia della Fortezza si snoda lungo trentacinque anni di lavoro totalizzante, quotidiano e a tempo pieno, con circa ottanta detenuti-attori, il percorso registico di un artista sciamano come Armando Punzo realizzando oltre quaranta spettacoli.
Spettacoli clamorosi e pluripremiati in Italia e all’estero: Marat-Sade, I negri, I Pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht, Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà, Beatitudo sono solo alcuni dei titoli più memorabili che disegnano l’indagine di Punzo sui grandi temi umani facendo di un carcere penale come la Fortezza medicea di Volterra un centro culturale all’avanguardia.
Da Volterra sono germinate numerose iniziative, come quella che ha visto l’Italia capofila del progetto europeo “Teatro e carcere in Europa”, coinvolgendo istituzioni penitenziarie di Francia, Spagna, Svezia, Germania, Gran Bretagna.
Alla Biennale Teatro Armando Punzo era già stato nel biennio 1999/2000 per uno dei suoi primi progetti esterni al carcere: condurre un laboratorio a più tappe con 15 attori, concretizzato nello spettacolo Nihil – Nulla, presentato in una prima fase a Venezia e a Zurigo nel 2001, poi in tournée in Italia e all’estero nel 2002 e 2003.