La Toscana non è sola ad affrontare l’emergenza alluvione. Sono duemila i volontari della Protezione civile mandati da dodici regioni italiane che stanno lavorando fianco a fianco a quelli toscani per ripulire e mettere in sicurezza il territorio. Personale altamente qualificato arrivato da Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta con macchinari specializzati e al momento impegnato nei comuni toscani più colpiti dalle esondazioni.
Emiliano: “La Toscana non è sola”
Il punto è stato fatto oggi a Firenze nell’incontro tra il presidente della Toscana Eugenio Giani e quello della Puglia Michele Emiliano, che ha accompagnato anche in quanto vicepresidente della conferenza della Regioni la colonna mobile della Protezione civile pugliese, che sta lavorando a Campi Bisenzio.
“La Toscana non è sola, stiamo vivendo questo dramma come se fosse il nostro – ha detto Emiliano – gli oltre duemila volontari intervenuti stanno lavorando con quella passione e determinazione nella difesa di un luogo identitario dell’Italia”. Il governatore pugliese ha poi ringraziato “anche tutti i dirigenti e l’assessorato, perché il coordinamento di questa massa di colonne mobili e di volontari che si stanno dislocando in Toscana è possibile grazie al coordinamento della Regione che ha una capacità di indirizzo davvero notevole: nel giro di appena 24 ore eravamo nel posto giusto, al momento giusto, e siamo partiti subito con il lavoro”.
Giani ha ringraziato tutti i volontari al lavoro e in particolare anche l’Emilia Romagna, che dopo aver vissuto il dramma alluvione lo scorso anno adesso sta aiutando la Regione sul lato burocratico e legislativo, per predisporre le ordinanze e i provvedimenti necessari a gestire l’emergenza, come quella sui rifiuti e gli spurghi.
Per i rifiuti in arrivo le aree di stoccaggio
Giani ha fatto il punto anche sul tema dei rifiuti, che ora è centrale: i Comuni stanno già individuando aree di stoccaggio ad hoc dove intanto trattenerli in attesa dello smaltimento.
“Occorrono aree coperte da una normale pavimentazione o da asfalto, perché i rifiuti non vadano poi a infiltrarsi nel terreno, in portare i rifiuti – ha spiegato Giani – i sindaci le stanno individuando comune per comune, perché siano quelle che per un mese, due mesi, trattengano i rifiuti in modo che progressivamente dopo il primo impatto si possa smaltire negli impianti della Toscana e fuori della Toscana ciò che, grazie a questa solidarietà dei governatori delle Regioni, noi abbiamo la possibilità poi di poter smaltire”.
Al lavoro sugli argini in vista del maltempo
In vista delle nuova allerta meteo prevista per domani, che sarà arancione per rischio idrogeologico sulla Toscana centro-nord e gialla per rischio idrogeologico e temporali forti sul resto della region, si sta lavorando per mettere in sicurezza i corsi d’acqua. “Stiamo facendo una corsa contro il tempo per verificare tutte le segnalazioni, tutti i punti che possono essere critici, e per fare gli interventi necessari a garantire la massima sicurezza possibile” ha spiegato l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni.
“Stiamo concludendo gli interventi più significativi sugli argini – ha aggiunto Monnni – ad esempio l’argine dell’Agna si è finalmente richiuso, è stata una cosa davvero impressionante, il letto del fiume è sprofondato di tre metri per l’erosione causata dalla potenza dell’acqua, il fiume ormai scorreva in mezzo alle fabbriche. Le cose più significative e imponenti sono state ormai risolte, e siamo al lavoro per risolvere anche tutto il resto”.