Prende il via anche per quest’estate l’attività di monitoraggio di Legambiente sulle spiagge sabbiose dell’Isola d’Elba alla ricerca di nidi di tartarughe marine.
L’attività, che riparte il 7 giugno in collaborazione con il Parco nazionale Arcipelago Toscano, vede impegnati dei volontari che la mattina presto, prima che arrivino le ruspe e dei rastrelli dei bagnini, vanno alla ricerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe marine lasciano sull’arenile quando depongono le uova.
Cercasi volontari anche tra i turisti
Il monitoraggio verrà fatto dal gruppo ormai consolidato di volontari esperti e formati di Legambiente Arcipelago Toscano ma anche quest’anno si conta sull’aiuto di elbani e turisti, che, anche se senza esperienza, vogliono essere protagonisti di un progetto di conservazione.
Legambiente sta organizzando due corsi di formazione per i “Tartawatchers” volontari , uno si terrà online il 28 maggio, l’altro si svolgerà in presenza presso l’aula verdeblu di Mola (lato Capoliveri) il 16 giugno.
L’Elba amata dalle tartarughe marine
Le due nidificazioni avvenute a Marina di Campo nel 2017 e a Straccoligno nel 2018, i tre tentativi di nidificazione dell’anno scorso (sono infatti state trovate le tracce a Lacona, al Lido di Capoliveri e a Marina di Campo), e l’aumento esponenziale di nidificazioni lungo le coste toscane fanno sperare Legambiente in una stagione proficua, con tanti nidi, sia all’Elba che nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano.
All’Elba le spiagge soggette al monitoraggio saranno Marina di Campo, Cavoli, Seccheto, Fetovaia,Biodola, Lido di Capoliveri, Straccoligno e Lacona.