Era un mercoledì l’8 aprile 2020 quando, intorno alle 10:20, si verificò il crollo del ponte sul fiume Magra, quella striscia lunga 400 metri di asfalto e acciaio che univa i Comuni di Aulla e Santo Stefano di Magra tra la Liguria e la Toscana. Non ci furono vittime, resta però in tutti noi l’immagine dei due furgoni, uno della Tim, uno del corriere Bartolini, rimasti sospesi tra le macerie.
Oggi, ad un anno di distanza, il Commissario Straordinario Fulvio Maria Soccodato ha incontrato i sindaci di Aulla, Roberto Valettini, di Bolano, Alberto Battilani e di Santo Stefano di Magra, Paola Sisti, e i presidenti delle province di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, e della Spezia Pierluigi Peracchini per garantire così la continuità di dialogo con il territorio interessato dal piano di interventi per la ricostruzione del ponte di Albiano Magra.
Nuovo ponte a marzo 2022
Durante l’incontro è stato fatto il punto sull’andamento delle attività di cantiere ed è stato confermato il cronoprogramma che prevede l’apertura al traffico del nuovo ponte a marzo 2022. Nell’attesa saranno utilizzate le rampe all’Autostrada A12, in via di realizzazione e completate entro giugno, che garantiranno un collegamento diretto con la SS330 in località Ceparana.
“La collaborazione con il territorio è costante e quotidiana”, ha affermato il Commissario Soccodato. “C’è forte intesa e coesione tra tutti gli Enti coinvolti, sebbene di diverse province e regioni, nell’obbiettivo comune di realizzare le opere nei tempi previsti dal nuovo piano commissariale, nell’interesse primario dei cittadini e degli operatori economici che vivono questo territorio”.
Amarezza e fiducia, le parole del sindaco di Aulla
Dopo aver alzato la voce contro le lungaggini burocratiche e l’assenza dei ristori, il sindaco di Aulla, Roberto Valettini, in occasione del sopralluogo di oggi, ha ribadito la fiducia verso i soggetti attuatori per una ricostruzione rispettosa dei tempi: “Finalmente vediamo da alcune settimane il cantiere impiantato, con le maestranze pronte a partire per osservare le tempistiche che ci vengono assicurate. Condivido con i miei concittadini che si sia perso del tempo dal punto burocratico nella parte iniziale di questo percorso. Questo mi provoca amarezza e disappunto: l’Italia è un paese burocratico con troppe competenze che si intersecano e, a volte, tempi morti che non dovrebbero esserci. Superato questo stallo, contro il quale questa Amministrazione si è battuta con tutte le sue forze, l’avvio tanto atteso delle attività infonde in tutti noi fiducia per il prossimo futuro: una fiducia che intendiamo rafforzare con la concretezza dei risultati che si andranno palesando”.