Adotta un ulivo abbandonato in Toscana e ricevi a casa l’olio della tua pianta. È questa l’idea di Ager Oliva, una giovane startup con sede a Pistoia che nasce proprio con l’obiettivo di recuperare gli uliveti abbandonati, accudirli e ridare loro nuova vita.
Invece di sponsorizzare e mettere il proprio nome su un albero o su un’arnia, in questo caso si può adottare un ulivo a distanza e ricevere a domicilio 2 litri d’olio biologico provenienti anche dalle olive della propria pianta.
Com’è nata l’idea
“Ho avuto questa intuizione sei anni fa leggendo un vostro articolo su Intoscana – spiega Tommaso Dami, fondatore della società agricola Ager Oliva –. Era un grido di allarme lanciato da Coldiretti sul futuro dell’olivicoltura nella nostra regione. Secondo questo studio in Toscana c’erano oltre 4 milioni gli olivi abbandonati e trascurati, i quali avrebbero potuto generare un fatturato di 30-40 milioni di euro in più di produzione di extravergine”.
Dopo una laurea in Economia (con una tesi dedicata al mercato internazionale dell’olio d’oliva) e dopo aver maturato esperienze in varie parti del mondo, nel settembre 2020 Tommaso ha deciso di realizzare il suo progetto, studiando target, stakeholder, tecnologie e piattaforme utili.
Un esempio di turismo slow ed enogastronomico
Fondata ufficialmente a febbraio 2021, la società conta già 30 sostenitori e punta a intercettarne sempre di più, anche all’estero.
“Siamo partiti con il recupero delle piante nel Pistoiese ma l’obiettivo è quello di spostarci anche nella provincia di Firenze, in alcuni terreni che risultano in stato di abbandono. In questo modo potremmo attirare clienti internazionali, perché a livello turistico è una zona conosciuta e rinomata”.
Ma non è finita qui. L’azienda sta investendo per valorizzare la propria attività nell’ambito del cosiddetto turismo agroalimentare, stringendo collaborazioni con tour operator, agenzie di viaggio e guide turistiche. “Ci piacerebbe coinvolgere questi soggetti per portare i turisti a vedere gli ulivi; potrebbero scegliere il loro preferito e, una volta a casa, riceverebbero il loro olio proveniente dalla pianta che hanno selezionato”.
Le fasi del recupero degli ulivi
Dopo il taglio dei pruni infestanti e lo sfalcio dell’erba, avviene la fase della potatura della piante per riportarle alla loro chioma ideale. Gli ulivi, essendo abbandonati o semiabbandonati, presentano generalmente patologie sui rami che devono essere curate tramite trattamenti a base di rame e trattamenti biologici anti mosca ove necessario.
La frangitura avviene infine entro le 24 ore dalla raccolta delle olive; l’olio extravergine viene poi imbottigliato per la spedizione.
Creare valore sociale
Ager Oliva è anche molto vicina alle realtà che operano nel sociale e lo sarà sempre di più man mano che l’azienda crescerà: “Stiamo collaborando con la comunità di recupero Nuovi Orizzonti di Pistoia – conclude Tommaso Dami –. I ragazzi della cooperativa lavoreranno con noi per il recupero degli oliveti abbandonati: sarà un modo per aiutarli a entrare nel mondo del lavoro”.