Dopo due anni caratterizzati dalle limitazioni per affrontare l’epidemia da covid-19, con una guerra in corso con città bombardate e la gente che soffre e muore, l’Istituto Ernesto de Martino ripropone la sua iniziativa più sentita, più partecipata e più politica: la Festa del primo maggio.
La Festa nasce 25 anni fa come celebrazione del mondo dei lavoratori e delle loro lotte, come momento di incontro e partecipazione, come necessità di lanciare messaggi che hanno radici nel passato ma ancora oggi suonano come “legge per l’avvenir” e per questo nostro disgraziato presente: “nostra patria è il mondo intero” è proprio questo e non solo il verso di un canto amatissimo.
Non ci sarà il pranzo sociale ma non mancheranno interventi con ANPI e il Collettivo Operaio della GKN e il ricordo del compagno Paolo Pietrangeli e Alessandro Grassi “Alagia”.
Saranno numerosi i gruppi di musicisti, cori e cantori che parteciperanno a partire dalle ore 15:00 fino al tramonto: Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori che presenteranno il progetto dedicato a Margherita Hack.
Poi i canti, la musica folk e popolare di Alberto Cesa con gli Alberkant; le canzoni di resistenza e di lotta con i suoni punk rock di La Brigata Valibona; le voci del coro Le Musiquorum e quelle delle Ribelli in Cor; il Gruppo della Montagnola Senese; le storie partigiane e le canzoni tradizionali in veste folk jazz di Moreno Ciandri e BrigandTrio; la musica del fisarmonicista, pianista, cantante Davide Giromini; il cantautore e cantastorie mantovano Daniele Goldoni; il cantante e chitarrista Alessio Lega con il fisarmonicista Guido Baldoni e il bassista e percussionista Rocco Marchi; il cantante e chitarrista Pietro Sabatini; Resistenza Acustica; le letture dell’Associazione Quelli del Bazar e gli interventi di Lorenzo Falchi, Roberto Corsi e Francesco Iorio.